Nel trasmettere all’Italia un documento contenente “tutte le inchieste” sul caso Regeni, la Procura generale egiziana ha ribadito quanto dichiarato in un comunicato nel dicembre scorso: ossia che “non c’e’ alcuna ragione” di celebrare un processo sull’uccisione del ricercatore friulano dato che resta sconosciuto chi sia stato “l’autore” della sua tortura a morte. Lo si afferma in un testo pubblicato su Facebook dalla Procura generale del Cairo, che pero’ esorta a “intensificare” le indagini.
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