di Gigi Cabrino – Il governo sostiene nel documento della manovra economica che avremo un Pil in salita dell’1,2%. Ovviamente questo comporta nuove entrate a copertura di nuove uscite. Peccato non sia così. Crescita a zero per l’Italia nel terzo trimestre del 2023. Secondo l’Istat il Prodotto interno lordo, tenuto conto degli effetti di calendario e destagionalizzato, è rimasto stazionario rispetto al trimestre precedente e al terzo trimestre del 2022. La crescita acquisita del Pil è pari allo 0,7%, valore uguale a quello del secondo trimestre dell’anno.
Ad incidere sul dato c’è una contrazione della domanda interna a cui però fa fronte una crescita della domanda estera.
“L’economia italiana rimane stabile – commenta dell’Istat – nel terzo trimestre del 2023 dopo il calo fatto registrare nel secondo trimestre dell’anno. Anche la dinamica tendenziale risulta stabile, interrompendo una crescita che durava da dieci trimestri consecutivi. La crescita acquisita del Pil si stabilizza perciò allo 0,7%, valore uguale a quello fatto registrare nel secondo trimestre dell’anno”. Per l’Istituto di statistica “il risultato è la sintesi, dal lato della produzione, di un calo del valore aggiunto dell’agricoltura, di una crescita dell’industria e di una sostanziale stabilità del settore dei servizi. Dal lato della domanda, si registra un contributo negativo della domanda al lordo delle scorte e un contributo positivo della domanda estera netta”.
