di Benedetta Baiocchi – Non si sa se classificarla come obiezione di coscienza o come rimpallo di responsabilità o altro il diniego dei medici che non si sono resi disponibili a effettuare i test al personale scolastico. Questione di competenze? Tocca alle Usl, avrebbero fatto sapere. Insomma, è un fatto di ruoli, di competenze. E di schei. Il sindacato di categoria, lo Snami, precisa infatti che si tratta di prestazioni extra, pertanto vanno pagate. Se poi si aggiunge che l’adesione al controllo è facoltativa, che tipo di mappatura si può avere?
Ecco la nota del sindacato.
E così anche il Gazzettino, a ribadire il muro dei medici contro lo screening.
Poi si aggiunge un altro problema. Dal Veneto parte la protesta per la paura del ritorno in aula e di contagiarsi da parte di una buona fetta della popolazione insegnante.
Il 40% del corpo insegnante è over 55 e più di 170mila docenti hanno almeno 62 anni.
Il governatore Zaia qui alza le mani: “La scuola non è di nostra competenza almeno finché non avremo l’autonomia”. Ma l’articolo 117 della Costituzione non sancisce che l’istruzione è di competenza regionale?
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