Per l’85,8% degli italiani la crisi sanitaria ha confermato che la vera divisione sociale esistente tra i lavoratori eèquella tra chi ha la sicurezza del posto di lavoro e del reddito e chi no.
Lo rileva il 54esimo rapporto del Censis sulla situazione sociale del Paese, secondo cui “esistono due Italie molto diverse: i garantiti e i non garantiti”. I “garantiti assoluti” sono quelli “con datore di lavoro lo Stato”. Di questi ultimi “sono membri 3,2 milioni di dipendenti pubblici.
A cui si aggiungono i pensionati”. Poi, prosegue il rapporto, “si entra nelle sabbie mobili: il settore privato senza casematte protettive. Per il prossimo futuro vive con insicurezza il proprio posto di lavoro il 53,7% degli occupati nelle piccole imprese, contro un piu’ contenuto 28,6% dei lavoratori presso le grandi aziende”.
Per 40 lavoratori autonomi su 100, inoltre, i figli sono passati in una classe occupazionale inferiore, dentro i ranghi degli operai e del terziario non qualificato. Il 90,2% degli italiani e’ convinto che l’emergenza coronavirus e il lockdown abbiano danneggiato maggiormente le persone piu’ vulnerabili, ampliando le disuguaglianze sociali gia’ esistenti.
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