di Roberto Gremmo – Ci arriva la notizia che è morto Coffano, uno dei primi dell’Uopa.
Mando alla Nuova Padania una vecchia foto del 19 gennaio 1979 che documenta le prime battaglie e ricordo con affetto la sua totale dedizione alla causa dell’autonomia delle vallate alpine.
E’ l’istantanea di un convegno che tenemmo a Domo per tappare la bocca alla DC ed al PCI che, contrarissimi al primo atto concreto di lotta montanara contro il centralismo rappresentato dall’Unione Ossolana per l’Autonomia, ci accusavano di essere reazionari ed antidemocratici. Anche se, per la verità, le accuse più infondate ci venivano da esponenti di “Lotta Continua” che ci bollavano senza sconti di essere “fascisti”.
Per dimostrare quali fossero le vere radici ideali dell’autonomismo organizzammo il convegno e lo intitolammo “Federalismo ed autonomia nella Resistenza”.
Tanto per parlar chiaro.
Ricordammo soprattutto la figura di Chanoux ma anche l’epopea della “Repubblica partigiana dellOssola” auto liberatasi ed autogovernatasi nel 1944.
E furono parole di antifascismo ma soprattutto di anticentralismo quelle pronunciate in una sala strapiena.
Di quelli che erano alla presidenza, purtroppo quasi tutti se ne sono andati.
C’erano, da sinistra a destra, un autonomista della Valtellina, il poeta piemontese Enea Ribatto, Coffano, il fondatore Corradini, Gandolfi, al microfono Goggio, l’allora ventisettenne che scrive ora col magone in gola e le due sorprese della serata.
Già, perché’ il penultimo della foto era il valdese Osvaldo Coisson, uno dei firmatari nel 1943 della Carta di Chivasso ed il presidente dell’ANPI Ossolana Rossi, che si espose coraggiosamente dato il clima polemico montato dagli avversari.
‘Resistente’ era anche il simbolo dell’Uopa con il mitico camoscio bianco delle Alpi all’interno del territorio liberato nel 1944 individuato nei tre colori verde, azzurro, rosso che erano i colori delle formazioni partigiane della zona.
Particolarmente scornati, alcuni notabili comunisti preannunciarono una querela contro di me, che, già allora, non avevo nascosto le ombre della Resistenza, accanto e a dispetto dei suoi valori di libertà e giustizia. Ma poi misero la coda fra le gambe. E l’Uopa federalista, montanara e con vocazione elvetica decollò.
La nostra parte l’abbiamo fatta.