E’ Davide Puente, penna del fact checking di Open, quotidiano diretto da Mentana, a gettare il sasso nel stagno. E l’onda si espande all’infinito nel commentare un post dell’economista Claudio Borghi, fedelissimo di Matteo Salvini. Un twitt del 2016 in cui si esaltano le prodezze del fiuto del segretario su Trump, Le Pen e, ovviamente, Putin. Il tutto a condire la vicenda che ieri ha visto Salvini sbeffeggiato dal sindaco di al confine polacco con l’Ungheria, con l’esibizione della nota t-shirt con l’immagine di Putin indossata da Matteo nella piazza Rossa oltre che in aula a Strasburgo.
Il post si commenta da solo.
C’è chi propone, alla luce di quella che sembra configurarsi come una saga, una serie su Netflix.
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