Dopo la fuga dei grandi marchi come Ikea, lo stop di Apple e altre multinazionali di servizi ora tocca a Coca Cola, Pepsi, McDonald’s, e Starbucks chiudere i battenti in Russia. Un impatto notevole per tutti i punti vendita, per i 62mila dipendenti, con una cessazione delle attività a tempo di fatto indeterminato, per ora.
Il colosso Coca Cola commenta così: ”I nostri cuori sono vicini alle persone che stanno subendo gli effetti inconcepibili di questi tragici eventi in Ucraina”. ”Continueremo a monitorare e valutare la situazione – si legge – man mano che le circostanze si evolvono”.
E Pepsi: ”La Pepsi-Cola è entrata nel mercato al culmine della Guerra Fredda e ha contribuito a creare un terreno comune tra gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica. Tuttavia, visti gli orribili eventi accaduti in Ucraina, annunciamo la sospensione della vendita di Pepsi-Cola e dei nostri marchi globali di bevande in Russia, tra cui 7Up e Mirinda. Sospenderemo inoltre gli investimenti di capitale e tutte le attività pubblicitarie e promozionali in Russia”.
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