Categorie: Opinioni

La Festa della Repubblica? Per la Lega era da disertare

di Cassandra – Il 2 giugno 2017, Salvini segretario dell’allora Lega Nord, non fece celebrare la festa della Repubblica ai suoi sindaci. Per protesta contro i prefetti e la politica dell’immigrazione.

Si legge sulla stampa di quattro anni fa….

“Oggi scriverò ai 300 sindaci della Lega ed ai 3000 amministratori perché il 2 giugno si tengano lontani da qualsiasi celebrazione. Non c’è nulla da festeggiare con prefetti che stanno riempiendo l’Italia di immigrati. I nostri amministratori si tengano lontano da qualsiasi ipocrisia. Noi non facciamo le comparse, in questo Paese c’è davvero poco da festeggiare”.

L’appello del leader leghista era stato colto al volo anche in provincia di Varese, dove già a Saronno c’era stata una presa di posizione contraria alle celebrazioni. Il segretario provinciale e sindaco di Morazzone Matteo Bianchi spiegava: «I sindaci della Lega non festeggeranno il 2 giugno, non per sterile propaganda elettorale ma per convinzione dopo che i continui tagli ai comuni rendono sempre più difficile garantire i servizi minimi ai cittadini».

E Giuseppe Longhin, responsabile provinciale Enti Locali e capogruppo in Provincia, aggiungeva: «C’è poco da festeggiare. Le priorità di questa Repubblica non sono più quelle che chiedono i cittadini. Indossare il tricolore il 2 giugno sarebbe come dare 2 metri in più di guinzaglio al proprio cane, oggi sapendo che domani glielo si accorcerà di 3. I sindaci e gli amministratori leghisti il 2 giugno penseranno, come tutti gli altri giorni dell’anno, a come tutelare i propri cittadini dal depredamento governativo».
(da https://www.varesenews.it/2017/06/la-lega-nord-dice-no-alle-celebrazioni-per-la-festa-della-repubblica/626058/)

Depredamento  che continua. Quanto alle espulsioni, il ministro Minniti ne mise in atto tante quante quelle del suo successore al Viminale. Da linkiesta.it: “7383rimpatri nel 2017, 7981 nel 2018 e 2143 fino al 23 aprile del 2019. Tradotto: siamo passati da una media di 20,2 rimpatri al giorno con il ministro Marco Minniti durante il governo Gentiloni a 19,30 del ministro Salvini. A questo ritmo il Viminale ne farà 7046 nel 2019, il dato peggiore degli ultimi tre anni, molto lontano dai diecimila rimpatri l’anno promessi da Salvini durante la campagna elettorale”.

Oggi il leader della Lega passa da Fatima per consegnare il futuro del Paese ai miracoli o alla protezione divina. Aggiungiamo anche per difenderci dall’incoerenza.

Photo by Marco Chilese 

Stefania Piazzo

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