Categorie: Opinioni

Per salvare l’Euro va distrutta la domanda interna?

di Luigi Basso – L’Unione Europea è una costruzione tedesca – priva di materie prime – che per funzionare si basa sulla moneta unica, l’Euro.
A sua volta la moneta unica è appoggiata su quattro pilastri: il mercato unico, la moneta forte, l’inflazione bassa e i salari fermi.
La atavica scarsità delle materie prime disponibili è stata mascherata per decenni dal ricorso all’energia proveniente dall’Asia a costi ridicoli.


Le vicende geopolitiche attuali hanno però interrotto il flusso di energia da oriente, facendo venire allo scoperto il tallone d’Achille europeo (la mancanza di materie prime) e mandando a
pezzi due pilastri: quello della moneta forte (l’Euro che si sta svalutando verso tutte le monete del mondo) e quello dell’inflazione bassa.
L’attuale elite europea ha legato il suo destino a quello dell’UE e, quindi, dell’Euro ed è disposta a tutto pur di salvare la moneta unica.


Whatever it takes, Morire per Maastricht sono le sue parole d’ordine.
L’unica strada per salvare la moneta unica, nell’attuale contesto sopra descritto, è la distruzione della domanda interna del ceto medio con lo scopo di frenare l’inflazione e la svalutazione della moneta.
La Green Economy, asse portante della politica UE, non è altro che distruzione della domanda del ceto medio: infatti, anche ammettendo di tappezzare l’Europa di pannelli solari e pale eoliche, non si potrà mai arrivare a sostituire con le rinnovabili (che oltretutto richiedono infrastrutture altamente inquinanti) l’energia prodotta in modo tradizionale.


Quindi la Green Economy non è altro che una definizione un po’ più alla moda di “decrescita”.
Alla Green Economy è associata poi una politica sempre più rigida di deflazione salariale, poiché la distruzione della domanda interna passa per la distruzione del potere d’acquisto dei lavoratori, sempre più precari e sempre più malpagati.


La distruzione della domanda del ceto medio creerà una desertificazione economica, ma tale risultato è per tale elite più accettabile della fine dell’Euro e dell’UE e, quindi, di se stessa.
Infatti i settori industriali, artigianali e commerciali che andranno distrutti potranno, al massimo, sempre essere ricostruiti: la moneta unica e l’UE, invece, una volta demoliti non potranno più essere rimessi in piedi.


Questa politica causerà disastri inimmaginabili, è vero, ma l’elite non patirà alcun sacrificio perché la distruzione della domanda si applica, come sempre, solo agli inferiori.
Lorsignori continueranno a muoversi in jet e a mangiare ostriche e bistecche, of course.

Luigi Basso

Luigi Basso - Avvocato civilista

Articoli recenti

Reporter Senza Frontiere, Italia perde 5 posizioni nella libertà di stampa

L'Italia perde cinque posizioni nella classifica internazionale sulla liberta' di stampa del 2024 stilata da…

30 minuti fa

Mattarella, “la guerra minaccia la sicurezza dell’Europa”

Nella realtà geopolitica che viviamo dove conflitti e guerre minano la pace e minacciano ormai…

42 minuti fa

Balneari, “scenario da incubo” nell’Italia in ordine sparso

  Sulla scorta della pronuncia del Consiglio di Stato ha confermato la scadenza delle concessioni balneari al 31…

2 ore fa

Camisa, Confapi: Piccole imprese sempre dalla parte dei lavoratori

di Gigi Cabrino - È un appello all' unità di intenti tra imprese e lavoratori…

21 ore fa

Ocse: Pil dell’Italia allo 0,7% nel 2024, 1,2% nel 2025, ma serve un aggiustamento del debito

di Gigi Cabrino -L'Ocse ha pubblicato il suo report sulle prospettive economiche a Parigi.Non mancano…

21 ore fa

Lombardia più forte di Catalogna, Baviera e Baden-Wurttemberg. Se il Nord avesse l’autonomia, avrebbe voce per decidere in Europa

A leggere questi dati di Assolombarda, viene da dire che la Lombardia potrebbe trainare tutto…

23 ore fa

Usiamo cookie per ottimizzare il nostro sito web ed i nostri servizi.

Leggi tutto