Categorie: Opinioni

Il caso del Maestro Gergiev: il sonno della ragione genera solo mostri

di Luigi Basso – Dopo quanto accaduto al Maestro Gergiev, nessuna persona in buona fede e dotata di un accettabile livello di Quoziente Intellettivo, può negare la realtà.
Le città di Monaco e Milano, che si sono a lungo ingannate di essere le Capitali della Civiltà solo perché hanno stupidamente confuso il reddito pro capite e la ricchezza materiale con lo sviluppo ed il progresso, oggi sono accostate per aver entrambe licenziato il Maestro Gergiev, direttore d’orchestra.
Le motivazioni del gesto sono pressoché identiche: il Maestro si è rifiutato di esprimere una condanna pubblica del Presidente russo Vladimir Putin per l’invasione dell’Ucraina.


Anche numerosi altri esponenti russi della cultura sono stati al centro di casi simili, come la soprano Netrebko che, dopo aver condannato la guerra, ha preferito rinunciare alla sua esibizione italiana avendo trovato (giustamente) molto preoccupante il fatto che dei politici pretendano che gli artisti facciano dichiarazioni politiche pubbliche per poter lavorare.


Vale la pena di ricordare che l’art. 3 della Costituzione vieta di effettuare distinzioni basate sulle opinioni politiche delle persone: del resto il Maestro Gergiev è stato sanzionato non per aver compiuto crimini o delitti, ma per non aver espresso l’opinione che gli si è chiesto di esporre.


Il meccanismo è chiarissimo e già sperimentato nel recente passato: lo Stato non obbliga il cittadino ad un comportamento con la forza fisica (per ora), ma se il cittadino non si assoggetta alla condotta impostagli non può, per esempio, lavorare o non può più fare determinate cose.
E’ la tecnica che si utilizza per addomesticare gli animali.


Il regime politico che si è finalmente manifestato in tutta la sua pienezza in Europa – ma che in realtà era latente da molti anni – possiede tutte le caratteristiche che permettono di definirlo una Dittatura: 1) il dissenso non è ammesso, 2) i Parlamenti sono ridotti a cori salmodianti, 3) la conduzione degli affari politici è affidata a pochi autocrati che si legittimano a vicenda, 4) l’Informazione è solo propaganda fondata sulla sistematica alterazione dei fatti; 5) il diritto naturale non esiste più e l’unica fonte giuridica ammessa è lo Stato che non ha più limiti, appunto, naturali, ma può adottare qualunque decisione purché formalmente valida.


Peraltro la storia ci insegna cosa accade quando Italia e Germania si incamminano mano nella mano sulla strada opposta alla democrazia ed alla libertà.
La buona notizia è che dopo il Quarto Reich – è un buon nome per definire l’attualità – verrà l’Europa dei Popoli.

Immagine dalla pagina ufficiale del maestro Valery Gergiev

Redazione

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