Categorie: Opinioni

Epistocrazia: facciamo esami per qualsiasi cosa. Perché chi si candida a governarci non deve avere competenza e superare un esame?

di Luigi Negri – Il nostro progetto epistocratico prevede che possano accedere alle diverse cariche istituzionali elettive tutti i cittadini che si dimostrino preparati e idonei a ricoprire le cariche medesime.

La ragione che supporta questa proposta è sin troppo chiara: superare l’attuale fase politica gestita da una classe dirigente – al di là di ogni appartenenza partitica – in massima parte impreparata, incapace ed inadeguata. In parole povere: tu puoi tranquillamente candidarti a sindaco, a consigliere regionale, a parlamentare……… prima però mi devi dimostrare di avere i requisiti morali e le conoscenze necessarie a ricoprire quegli incarichi.

Questo principio non lede alcun diritto costituzionale; come ben ricorda il professor Sabino Cassese infatti anche la Costituzione italiana contiene già quelli che lui definisce “elementi epistocratici” quando riconosce che l’eguaglianza davanti alla legge non significa che siamo tutti eguali, tanto è vero che affida alla Repubblica il compito di “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini” ( art. 3). Inoltre è bene ricordare che la nostra Costituzione richiede il superamento di un esame di Stato “per l’abilitazione all’esercizio delle professioni” (art. 33), così come prevede che si possa accedere a uffici pubblici e cariche elettive “secondo i requisiti stabiliti dalla legge” (art. 51) e addirittura “agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni mediante concorsi” (art. 97).

A questo punto non è forse lecito chiedersi per quale bizzarra ragione si richiedano importanti requisiti per l’accesso a tante cariche e non ne venga richiesta alcuna a chi si candida a governare una città, una regione o addirittura un paese?!

Posto infine che per l’attuazione di questa nostra proposta non occorre ricorrere ad alcuna riforma costituzionale ma è sufficiente approvare una semplice legge ordinaria, cosa si aspetta a promuoverla ed attuarla entro la fine della legislatura così da garantire ai cittadini il diritto di essere rappresentati da persone preparate e competenti?

Photo by Jan Piatkowski 

Redazione

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