Categorie: Opinioni

Bonino: Io di talebani moderati non ne conosco. Che improvvisazione! Chi ha sbagliato di più è Trump. Annunciando il ritiro 6 mesi fa

Emma Bonino racconta alla Stampa la sua esperienza con i talebani: nel 1997 l’allora commissaria europea, in visita a Kabul, fu arrestata in una corsia di ospedale. “E per fortuna che eravamo lì su invito del loro ministro della Sanità. Investivamo cifre considerevoli negli aiuti umanitari all’Afghanistan. Le Ong lì presenti però ci fecero presente che era impossibile operare in quelle condizioni. Gli stessi aiuti erano divenuti una forma di discriminazione perché le donne, segregate in casa, non potevano usufruirne. Da commissaria agli aiuti umanitari, volli andare a vedere di persona. Ci portarono in un ospedale femminile ben strano, dove non c’era un letto o un materasso… E finì che ci arrestarono per qualche ora”. Poi nel 2005 fu capo degli osservatori dell’Ue che avrebbero monitorato le prime elezioni parlamentari: “Mi trasferii a Kabul per sei mesi. Diciamo che quella realtà la conoscevo abbastanza bene”. E ritiene che le promesse dei talebani “dureranno lo spazio di un mattino. Adesso gli serve mostrare al mondo che sono cambiati e sono diventati moderati. Ma io di talebani moderati non ne conosco”.

Bonino sottolinea: “Da quel che capisco, leggendo tra le righe, intanto c’è da dire che i nostri governi non hanno raggiunto alcun accordo. Così, come si fa sempre in questi casi, delegano la Commissione. Stavolta è toccato a Josep Borrell dire qualcosa. Ma in questo modo, ovviamente, i governi si tengono le mani libere. L’altra cosa che ho capito è che i governi non vogliono affatto i profughi afghani. Tutto lo sforzo, politico ed economico, sarà sui Paesi confinanti per tenerli lì. Daranno soldi al Pakistan, al Tajikistan, al limite pure all’Iran, pur di fermare i profughi che usciranno dal Paese”.

 Anche se, prosegue Bonino, “Tutto è possibile. Non è certo il governo talebano che ho visto all’opera nel 1997. Ma penso che le grandi promesse, l’amnistia, pure la giornalista donna che intervista il loro portavoce, sono tutto fumo. Li vedremo tra un po’all’opera. Quello che mi ha sbalordito è l’impreparazione della coalizione e degli americani su tutti. Con tutti i soldi che spendono per l’intelligence, possibile che non avessero capito che il governo si sarebbe sciolto nel giro di una mattinata? E lo stesso per i militari. Mi sconcerta, poi, la scoperta che non avevano nemmeno un piano perl’evacuazione”.

Tra chi ha sbagliato, Bonino cita “un nome su tutti: Donald Trump. Ma è ovvio che se annunci con 6 mesi di anticipo che i tuoi soldati se ne andranno, qualunque sarà l’esito della trattativa, in pratica stai dando ai talebani il tempo di prepararsi per una insurrezione e contemporaneamente stai minando il morale dell’apparato governativo”.

Redazione

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