Categorie: Lombardia

Zona rossa, Confcommercio Lombardia chiede risarcimento danni

“L’auspicio ovviamente è che la Lombardia resti in zona gialla e che, all’orizzonte, possa esserci il via libera all’apertura della ristorazione sino alle 22 e che anche le altre attività di servizi chiuse possano gradualmente riprendere”. Così Confcommercio Lombardia alla vigilia della verifica per il “colore” delle Regioni. Confcommercio Lombardia torna, però, su due fronti ancora aperti, quello dei ristori e quello dei danni subiti dalle imprese a seguito dell’errore che portò la Lombardia in zona rossa a metà gennaio. “Sul primo punto ribadiamo l’appello del presidente Carlo Sangalli al presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi per ristori tempestivi e adeguati alle effettive perdite di fatturato. Sul secondo aspetto, vogliamo sottolineare una cosa: le imprese se lo aspettano e non dimenticano, i giorni di chiusura immotivata devono essere risarciti”.

“Sul tema della zona rossa ingiustificata non deve calare il silenzio” prosegue Confcommercio Lombardia “i danni subiti dalle imprese, di tutti i settori, dal commercio al dettaglio alla ristorazione, sono ancora tutti lì a pesare come un macigno sulle spalle degli imprenditori. Ricordiamolo: la sola settimana di zona rossa dal 17 al 23 gennaio è costata in Lombardia almeno 600 milioni di euro. Si deve trovare una modalità di risarcimento del danno”. “Le polemiche e il rimpallo delle responsabilità non ci appassionano, qui il punto è un altro” sottolinea Carlo Massoletti, vicepresidente vicario di Confcommercio Lombardia “Auspichiamo che anche il Governo che sta per nascere si occupi il prima possibile della questione. E rivolgiamo un appello affinché, in questa nuova fase, Esecutivo e Regione trovino una linea comune. Si individui, insomma, la formula più adatta, ma si trovino le risorse”.

“Aspettiamo ristori, che a questo punto sono risarcimenti, perché abbiamo subito un danno ingiusto, e il tema deve essere sempre all’ordine del giorno, a tutti i livelli istituzionali. Ed è giusto – conclude Confcommercio Lombardia – che le imprese abbiano una risposta, il prima possibile”.

Stefania Piazzo

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