“La scelta di produrre in Italia non dipende da calcoli commerciali, deriva dal fatto che io sono italiano e ci tenevo a tenere la produzione in Italia perche’ penso che sia importante il know-how che abbiamo nel Paese”, così ha raccontato all’ANSA il presidente di Adienne Pharma & Biotech, Antonio Di Naro, che ha firmato un contratto con il Fondo di investimento russo per la produzione del vaccino Sputnik V. “Non sono associato di Farmindustria, sono associato di Assolombarda – precisa Di Naro a proposito delle congetture girate ieri -, non sono stato contattato ne’ da Farmindustria ne’ dal ministro Giorgetti, sono stato invece contattato dal Fondo di investimento russo”.
L’avvio della produzione dello Sputnik in Italia ha suscitato reazioni di freddezza in Europa, Di Naro si dice a sua volta perplesso: “Questo e’ un accordo tra privati, io sono un privato, il Fondo d’Investimento Russo e’ un’entita’ privata. Ci hanno chiesto di produrre il vaccino e noi ci stiamo mettendo all’opera per farlo. Io posso firmare tutti gli accordi che voglio, poi dovro’ chiedere il permesso all’Aifa per farlo, ma e’ un permesso dettato sulle good manufacturing practices, le buone norme di produzione”.
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