di Gigi Cabrino – Stanno arrivando ai nostri comuni i fondi relativi ai progetti del Pnrr, in alcuni casi sono stati stanziati importi importanti per opere strutturali coerenti con i piani di sviluppo programmati da sindaci ed amministratori attenti ed apprezzati.
Purtroppo non tutti i comuni vedranno esaudite le proprie richieste ma le cronache locali dei territori ci informatiche ingenti somme arrivano ai comuni e di questo non c’è che da rallegrarsi e complimentarsi con sindaci e tecnici che hanno saputo ideare e progettare per cogliere questa occasione storica di finanziamenti europei.
Una riflessione generale, però, va fatta: perché mai i nostri comuni ed i nostri territori devono sperare esclusivamente nell’accesso a fondi comunitari o di altro tipo per realizzare interventi ed opere che fino a non più di trent’anni fa si sarebbero potuti fare attingendo alle casse comunali grazie a trasferimenti dallo stato di tasse regolarmente pagate da cittadini ed imprese?
La tassazione è aumentata senza sosta e senza sosta sono stati ridotti i trasferimenti di risorse ai comuni, il famoso residuo fiscale, tasse pagate in un territorio che non corrispondono a soldi pubblici investiti in quel territorio; uno stato centrale, insomma, che tassa sempre più e dà sempre meno agli enti locali trattenendo voracemente quanto più possibile.
Per forza i sindaci devono sperare in fondi Pnrr o bandi di altro tipo; perché non possono le comunità poter usufruire delle tasse pagate? Passi per grandi progetti di respiro ampio, pensiamo al finanziamento tramite i fondi Pnrrr delle grandi opere infrastrutturali, ma perché mai i cittadini di un comune devono sperare in bandi vari per vedere messa in sicurezza una collina a rischio geologico, per sistemare le strade comunali o altre opere simili?
Oltre al 40% del Pnrr destinato in partenza al sud il ministro Giovannini ha confermato che con le quote destinate ai territori svantaggiati i fondi al sud saliranno al 56%.
Dei 220 miliardi del Pnrr andrebbero 123 al Sud e 97 al Centro e al Nord. E stiamo parlando di uno stanziamento europeo unico ed irripetibile.
Si dà il caso che ogni anno le sole regioni del Nord vantino un residuo fiscale tra i 110 e 120 miliardi. Ogni anno.
Se questi miliardi restassero nelle disponibilità dei territori che li hanno versati tutti i comuni del Nord avrebbero ogni anno molto più di quanto il Pnrr dá una tantum e non a tutti.
Bravi tutti i sindaci che stanno riscuotendo le somme del Pnrr ma se trattenessimo il nostro residuo fiscale tutti avrebbero molto di più, in pratica un Pnrr all’anno.
di Stefania Piazzo - La festa dei lavoratori e dei loro diritti è un cardine…
di Stefania Piazzo - Con il presidente federale ma soprattutto presidente dell'Editoriale Nord che editava…
di Angelo Alessandri - Oggi se ne è andato Stefani. Stefano Stefani quello originale. Ho…
"L'imminente decreto sulle liste d'attesa, annunciato dal Ministro della Salute Orazio Schillaci, offre l'opportunità di esprimere…
Comuni diventati virtuosi nella presentazione dei bilanci di previsione. Quest'anno sette su dieci già a…
Le delegazioni del Partito nazionalista basco (Pnv) e del Partito socialista basco (Pse), hanno iniziato…
Usiamo cookie per ottimizzare il nostro sito web ed i nostri servizi.
Leggi tutto