di Gigi Cabrino – Fa impressione leggere i titoli delle agenzie che danno la locomotiva europea in recessione, ma i due trimestri consecutivi col segno meno nella crescita fanno entrare in recessione tecnica. Rassicurano, però, le parole dei leader tedeschi ed europei che invitano a non dare troppo peso al dato tecnico perché comunque la produzione industriale tedesca continua e la Germania è in piena occupazione.
Sempre da osservare, comunque, l’economia tedesca a cui è legata a doppio filo quella delle nostre regioni del Nord.
In Germania l’economia è in recessione tecnica avendo registrato, per due trimestri consecutivi, un calo del Pil. Dopo il ribasso dello 0,5% negli ultimi tre mesi del 2022, infatti, l’ufficio di statistica Destatis ha certificato un ribasso da 0% a -0,3% anche per il primo trimestre di quest’anno. Questo dato stride con le variazioni positive registrate negli altri Paesi europei. Ma il cancelliere Scholz dice: “Le prospettive dell’economia tedesca sono molto buone”.
Anche considerando la variazione sull’anno si registra un ribasso dello 0,5%. Considerando il primo trimestre, le stime erano decisamente più ottimistiche: si prevedeva infatti un risultato compreso tra invariato e -0,1%.
“Le prospettive dell’economia tedesca sono molto buone. E noi stiamo superando le sfide che abbiamo di fronte”. Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz commentando i dati. Il cancelliere ha sottolineato che la Germania è in piena occupazione, e che il problema principale è la mancanza di forza lavoro, problema che il governo affronterà anche con la nuova legge sull’ingresso di forza lavoro dall’estero. “Inoltre stiamo svincolando le forze dell’economia con tante leggi, con le quali velocizziamo le procedure e portiamo avanti l’ampliamento delle energie rinnovabili”.
“L’economia tedesca ha attraversato una fase di debolezza quest’inverno – è il commento del ministero dell’Economia di Robert Habeck -. Ma nel corso dell’anno ci aspettiamo un notevole miglioramento. Queste attese sono confermate dai dati attuali del Pil, che mostrano performance decisamente solide dell’industria, dell’edilizia e dei servizi nel primo trimestre, mentre gli investimenti aumentano in modo sensibile”.
Il commissario europeo agli Affari economici Paolo Gentiloni ridimensiona con queste parole il peso dei numeri tedeschi: “Se la Germania non cresce non è una buona notizia per l’Europa. Sappiamo tuttavia che l’economia tedesca si riprenderà nei prossimi mesi e quindi non darei troppa importanza alle recessioni tecniche”.
E chiarisce: “Ci sono diversi livelli di crescita. L’Italia, ad esempio, ha avuto buoni livelli di crescita negli ultimi tre anni e conserva anche della crescita per quest’anno. La manifattura italiana è molto legata a quella tedesca e quindi la situazione in Germania può influire anche nel nostro Paese. E comunque, come italiani, non dobbiamo certo rallegrarci di un rallentamento della Germania”.
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