Categorie: EconomiaPolitica

E se fossero queste le mascherine che dovremmo indossare?

di Riccardo Rocchesso – Ma parliamo della quota di maggioranza del nostro governo.
Fa sorridere, come il cavallo di battaglia iniziale del MoVimento 5 stelle fu preso in prestito dal film di James McTeigue, V per Vendetta, in cui le mascherine, furono sì inviate a tutto il popolo di uno Stato, ma per realizzare la più grande sommossa popolare della Storia.
Siamo nel 2005, ed è un film profetico in vista dei fatti di oggi, in quanto ad armi batteriologiche e cessioni di libertà da parte del popolo.

Profetico e rivoluzionario, come doveva essere il Movimento di Caseleggio e Grillo a cui hanno rubato la V storpiandone però il signficato, con molta poca eleganza, da Vendetta a Va… avete capito.
Ma torniamo al 2020, e quella V come Virus sta per tornare indietro a modi boomerang australiano, spinto dal vento della paura da grande parte dei cittadini.
Cittadini ubbidienti, in maniera incondizionata alla direttive del governo, ma con lo spauracchio che nel 44% dei casi secondo alcune previsioni, a fine quarantena probabilmente perderà il posto di lavoro, e serviranno pesanti ammortizzatori sociali.

La Germania, ha deciso di donare 70€ al giorno per l’emergenza ai suoi cittadini (per citare un altro Stato a caso) mentre gli imprenditori italiani, se riusciranno a premere clic prima di tutti riceveranno 600 € una tantum, un arrivederci e forse anche un gioco in scatola.

Uno Stato moderno, evoluto e rivolto al sociale come dovrebbe essere il nostro, forse dovrebbe dare qualche certezza ed aiuto in più ad un popolo che è forzato a stare a casa dal proprio lavoro.
Non tutti possono permetterselo, come i politici, e molti si stanno decisamente innervosendo. Oggi c’è stato un boom di post vessatori in confronto del governo su Facebook, il nostro bar virtuale in tempi di quarantena.
E’ l’allarme di un popolo, stanco e affamato, che molto probabilmente non vorrà più le mascherine di Zaia a breve, ma quelle del film.

“Buona sera, Londra. Prima di tutto vi prego di scusarmi per questa interruzione. Come molti di voi io apprezzo il benessere della routine quotidiana, la sicurezza di ciò che è familiare, la tranquillità della ripetizione. Ne godo quanto chiunque altro. Ma nello spirito della commemorazione, affinché gli eventi importanti del passato, generalmente associati alla morte di qualcuno o al termine di una lotta atroce e cruenta vengano celebrati con una bella festa, ho pensato che avremmo potuto dare risalto a questo 5 novembre, un giorno ahimè sprofondato nell’oblio, sottraendo un po’ di tempo alla vita quotidiana, per sederci e fare due chiacchiere. Alcuni vorranno toglierci la parola, sospetto che in questo momento stiano strillando ordini al telefono e che presto arriveranno gli uomini armati. Perché? Perché, mentre il manganello può sostituire il dialogo, le parole non perderanno mai il loro potere; perché esse sono il mezzo per giungere al significato, e per coloro che vorranno ascoltare, all’affermazione della verità. E la verità è che c’è qualcosa di terribilmente marcio in questo paese. Crudeltà e ingiustizia, intolleranza e oppressione. E lì dove una volta c’era la libertà di obiettare, di pensare, di parlare nel modo ritenuto più opportuno, lì ora avete censori e sistemi di sorveglianza, che vi costringono ad accondiscendere a ciò. Com’è accaduto? Di chi è la colpa? Sicuramente ci sono alcuni più responsabili di altri che dovranno rispondere di tutto ciò; ma ancora una volta, a dire la verità, se cercate il colpevole.. non c’è che da guardarsi allo specchio. Io so perché l’avete fatto. So che avevate paura. E chi non ne avrebbe avuta? Guerre, terrore, malattie. C’era una quantità enorme di problemi, una macchinazione diabolica atta a corrompere la vostra ragione e a privarvi del vostro buon senso. La paura si è impadronita di voi, ed il Caos mentale ha fatto sì che vi rivolgeste all’attuale Alto Cancelliere, Adam Sutler. Vi ha promesso ordine e pace in cambio del vostro silenzioso, obbediente consenso. Ieri sera ho cercato di porre fine a questo silenzio. Ieri sera io ho distrutto il vecchio Bailey, per ricordare a questo paese quello che ha dimenticato. Più di quattrocento anni fa, un grande cittadino ha voluto imprimere per sempre nella nostra memoria il 5 novembre. La sua speranza, quella di ricordare al mondo che l’equità, la giustizia, la libertà sono più che parole: sono prospettive. Quindi, se non avete visto niente, se i crimini di questo governo vi rimangono ignoti, vi consiglio di lasciar passare inosservato il 5 novembre. Ma se vedete ciò che vedo io, se la pensate come la penso io, e se siete alla ricerca come lo sono io, vi chiedo di mettervi al mio fianco, ad un anno da questa notte, fuori dai cancelli del Parlamento, e insieme offriremo loro un 5 novembre che non verrà mai più dimenticato”
Redazione

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