Categorie: Economia

APPUNTI PER IL NUOVO GOVERNO: PER FMI IL 2023 SARÀ UN ANNO NERO

di Gi. Ca. – Non c’è bisogno di essere sovranisti nazionalisti per storcere il naso di fronte alle intromissioni negli affari politici da parte delle grandi banche internazionali; ma viviamo in un modo interconnesso e quindi è bene tenere conto delle indicazioni che arrivano da quel mondo dei cosiddetti “poteri forti” internazionali, perché comunque ci si deve avere a che fare, salvo ritararsi in un isolamento tipo Nord Corea.


Il Fondo Monetario Internazionale ha appena comunicato le proprie stime sulla crescita economica dei prossimi mesi, Il Giornale, con un servizio di Andrea Muratore, ne dà un resoconto dettagliato. Per chi si appresta a formare il prossimo governo sarebbe sicuramente bene daci un’occhiata.
“Il Fmi conferma per l’economia globale la crescita del 2022 al +3,2% ma rivede al ribasso quella del 2023 al 2,7% (-0,2 punti percentuali sulle stime di luglio). “Più di un terzo dell’economia globale si contrarrà nel 2023, mentre le tre maggiori economie – Usa, Cina e Unione Europea – continueranno lo stallo” tra crescita zero o in declino relativo nel caso di Pechino”.


Muratore osserva che “L’economia mondiale deve ancora interiorizzare al massimo gli choc subiti a causa della crisi energetica e degli impatti sulle catene del valore. “In breve il peggio deve ancora venire e per molti il 2023 sarà avvertito come recessione”, afferma il capo economista del Fmi Pierre-Olivier Gourinchas, sottolineando come l’invasione della Russia continua a destabilizzare con forza l’economia globale. Oltre alla distruzione di vite e delle condizioni di vita, scrivono gli economisti del Fondo, ha portato a una grave crisi energetica in Europa, che ha fortemente aumentato il costo della vita e che ostacola l’attività economica. I prezzi del gas in Europa sono più che quadruplicati dal 2021, con la Russia che ha tagliato le consegne a meno del 20% del livello del 2021, aumentando la prospettiva di una carenza di energia durante il prossimo inverno e oltre. Il conflitto ha poi fatto alzare i prezzi dei generi alimentari sui mercati mondiali, causando serie difficoltà per le famiglie a basso reddito in tutto il mondo e specialmente nei cosiddetti Paesi a basso reddito”.


I problemi grossi si preannunciano quindi per il prossimo anno.
“I Pil nominali saliranno nel 2022 per effetto dell’inflazione che toccherà il picco al 9,5% a fine anno ma si contrarranno in molti Paesi nel 2023, tanto che per Paesi come la Germania la recessione sarà anche nominale, mentre in alcuni trimestri riguarderà anche Stati come Francia, Italia e Regno Unito. Per Roma c’è un’attenzione particolare: “ci attendiamo che l’Italia entri in recessione tecnica nei prossimi trimestri soprattutto per l’impatto della crisi energetica, per l’alta inflazione e del calo dei redditi”, ha indicato Petya Koeva Brooks, vice capo economista dell’Fmi”.


L’inflazione resta la “minaccia più immediata per lo sviluppo futuro della prosperità mondiale, riducendo i redditi reali e danneggiando la stabilità macroeconomica, aumentando inoltre le disuguaglianze. Nell’aggiornamento del World Economic Outlook l’Fmi sembra dare un sostegno velato alle politiche delle banche centrali di tutto il mondo, che sono ora totalmente concentrate sul ristabilire la stabilità dei prezzi”.


Esiste però il rischio che troppa rigidità nelle politiche monetarie dia risultati opposti a quelli sperati, “dato che alla luce del fatto che sulle strette monetarie è stata impressa una forte accelerata negli ultimi mesi esiste la prospettiva di un’eccessiva durezza capace di penalizzare l’economia reale”.
Tempi duri si annunciano per chi deve almeno fare finta di mantenere le promesse di flat tax al primo consiglio dei ministri.

Gigi Cabrino

Gigi Cabrino nato a Casale Monferrato (AL) nel 1977, laureato in economia aziendale, in Teologia e specializzato in servizi socio sanitari, padre di quattro figli. Consigliere comunale a Villanova Monferrato per due mandati a cavallo del secolo scorso e a San Giorgio Monferrato dal 2019. Lavoro nella scuola pubblica da alcuni anni come insegnante prima e tra il personale non docente poi. Atleta di fondo e mezzofondo da sempre.

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