Gli incontri con gli amici hanno subito una drastica diminuzione. Il 61,4% dei cittadini vede gli amici con minore frequenza, il 36,7% li sente più frequentemente. Al contrario, per quasi un cittadino su quattro (23,4%) nulla è cambiato. Solo l’1,3% ha aumentato gli incontri con gli amici mentre il 5,9% ha ridotto i contatti telefonici.
Lo indica l’Istat nel Report sui comportamenti e opinioni dei cittadini durante la seconda ondata pandemica | 12 dicembre 2020 – 15 gennaio 2021. Come nei rapporti con i parenti, sono soprattutto le persone fino ai 44 anni ad avere modificato le proprie abitudini riducendo la frequenza degli incontri (71,1% tra 25 e 34 anni) e aumentando la frequenza delle telefonate (50,3% tra 25 e 34 anni). I più anziani si confermano tra i soggetti le cui relazioni amicali, oltre che parentali, hanno subito meno variazioni a seguito della pandemia: nulla è cambiato per il 41,5% degli ultrasettantaquattrenni.
Anche le relazioni con gli amici sono diminuite soprattutto nel Mezzogiorno (69,7% a fronte del 56,0% del Nord e del 59,7% del Centro) e compensate da una maggiore frequenza dei contatti telefonici (42,9% contro il 38,9% del Nord e il 20,8% del Centro). I cittadini residenti nel Centro Italia si confermano più numerosi tra quanti non hanno dovuto modificare le proprie abitudini relazionali con gli amici (33,9% a fronte del 16,9% del Mezzogiorno).
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