di Stefania Piazzo – Era il 2004 e al Teatro Strehler a Milano davano uno spettacolo nello spettacolo. Milva canta Merini. Giovanni Nuti, aveva messo in musica la poesia, arte che risale alla notte dei tempi, quando il mito greco cercava di coniugare accenti e regole e tempi diversi di due linguaggi che si rincorrono da sempre. Nuti aveva così due interpreti delle due arti da mettere insieme, la parola di Alda, il suono di Milva.
La scomparsa di Milva mi ha subito messa alla ricerca di quel momento unico e raro, e l’ho trovato, grazie a youtube.
Non c’è altro da aggiungere se non ascoltare. Poi ci fu una seconda occasione in cui riascoltai Alda Merini. Fu per Il poema della croce, rappresentato qualche anno più tardi in Duomo, a Milano, musicato ancora da Nuti. Milva questa volta era in prima fila, sui banchi, ad ascoltare l’amica. Ora sono spettacolarmente insieme.
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