Venerdì nero. Domani sciopero dei trasporti, senza fasce di garanzia

7 Novembre 2024
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 Quello di domani sarà il decimo sciopero nazionale nel trasporto pubblico locale indetto da inizio anno dai sindacati di categoria, praticamente uno al mese, mentre se si analizzano le proteste indette a livello locale dalle varie sigle sindacali del comparto che hanno incrociato le braccia da un minimo di 4 ore a un massimo di 24 ore, il numero di scioperi da gennaio a oggi vendita a 44, con una media di più di 4 serrate al mese.

Lo denuncia il Codacons in vista della protesta che, secondo l’associazione, “creerà disagi enormi ai cittadini”. “L’assenza di fasce di garanzia rende lo 
sciopero di domani abnorme, coinvolgendo un numero enorme di utenti che ogni giorno si spostano con i mezzi pubblici per raggiungere scuole e luoghi di lavoro – afferma il presidente Carlo Rienzi – Non contestiamo le ragioni dei lavoratori e le loro sacrosante rivendicazioni, ma le modalità di attuazione della protesta più che mai eccessive, perché incideranno direttamente sulla libertà di circolazione dei cittadini, diritto riconosciuto dalla nostra Costituzione, di fatto limitando o impedendo gli spostamenti Va inoltre condannato duramente il continuo ricorso allo strumento dello 
sciopero da parte dei sindacati del trasporto pubblico, che finisce per rendere i cittadini italiani ostaggi delle organizzazioni dei lavoratori, con gli utenti che sono gli unici a pagare il caro prezzo di tali proteste”, conclude Rienzi.

Lo sciopero scatterà ad inizio servizio, alle 5.30, e sarà nazionale di 24 ore di bus, metro e tram, con prestazioni ridotte nelle fasce di garanzia, ossia con l’utilizzo solo del 30% del personale viaggiante. Era dal 2005 che non si programmava uno sciopero senza fasce di garanzia. Dalle 10.30 è prevista anche una manifestazione davanti al ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture a Porta Pia a cui parteciperanno i leader della Cgil, Maurizio Landini, e della Uil, Pierpaolo Bombardieri.

Sullo sciopero “abbiamo chiesto buon senso e che sono garantite alcune fasce protette per chi deve andare a fare una visita medica, in ufficio, ad accudire un disabile”, ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini.

“Il diritto allo sciopero, per carità di Dio, è sacrosanto” ma “nel settore dei trasporti ultimamente sono molto più frequenti che non in passato”, ha sottolineato il ministro. Lo stop è stato proclamato dalla Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna” per il rinnovo del contratto nazionale, per la carenza di risorse, per la mancanza di politiche di programmazione, per la riforma del settore e per la salute e sicurezza sul lavoro”.

Sono assicurati i “servizi assolutamente indispensabili” per la generalità degli utenti come collegamenti con porti e aeroporti nonché quelli specializzati di “particolare rilevanza sociale” quali trasporto dei disabili e scuola bus per materne ed elementari, spiegano i sindacati.

In vista dell’agitazione il Garante degli scioperi era sceso in campo chiarendo che anche in assenza di fasce di garanzia, devono essere comunque “garantiti servizi minimi” di trasporto. Le fasce orarie sono decise a livello locale e così, ad esempio, a Milano saranno garantite le metro e alcune linee di superficie solo da inizio servizio alle 8:45 e dalle 15 alle 18; a Roma garantite sia le linee A e B della metro sia alcune linee di superficie da inizio servizio fino alle 8:30 e dalle 17 alle 20; a Napoli servizio limitato di bus nelle fasce oraria dalle 6.30 fino alle 9.30 e dalle 17 fino alle 20.

È coinvolto nello sciopero anche il personale di Ferrovie del Sud Est, dalla mezzanotte alle 23:59.

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Direttrice: Stefania Piazzo
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