Categorie: Cronaca

Allerta massima per la siccità al Nord. C’è un piano d’emergenza?

Allerta massima per la carenza d’acqua, che per il 2023 si preannuncia anche peggiore del 2022. Lo dimostra il Po, che al Ponte della Becca, a Pavia, si trova a -3,2 metri rispetto allo zero idrometrico con le rive ridotte a spiagge di sabbia come in estate.

Secondo il quadro fornito da Arpa Lombardia, aggiornato al 2 febbraio, il totale delle riserve idriche al 29 gennaio è di 1,7 milioni di metri cubi, il 44,5% in meno della media del periodo 2006-2020. Pesa la scarsità di precipitazioni: il manto nevoso è ridotto al 46,2% della media, gli invasi hanno il 28,7% di acqua in meno e i laghi sono a -51,6%. Nello specifico dei singoli bacini, quello del Toce-Ticino-Verbano risulta inferiore alla media del periodo 2006-2020 (-51.6%): manca il 62,6% del manto nevoso, il 27,7% di acqua negli invasi artificiali, il 50,6% nel lago Maggiore. Nel bacino dell’Adda, le riserve sono in calo del 33,4% (-39,3% di acqua nel lago di Como).

Quadro analogo nel bacino del Brembo (-44,1%), dell’Orio (-42,4%), dell’Oglio (-42,8%). Qui, in particolare, gli invasi artificiali sono in sofferenza sia rispetto alla media del periodo (-70,3%) sia rispetto al minimo raggiunto tra il 2006-2020 (-35,8%), mentre il lago d’Iseo ha il 65% di acqua in meno rispetto agli anni scorsi. In sofferenza anche il bacino del Chiese (-31,8% di riserve), che la scorsa estate era stato particolarmente in difficoltà, tanto che Regione aveva chiesto e ottenuto la possibilità di derogare ai livelli minimi del lago d’Idro.

La Commissione europea ha chiarito che la Provincia autonoma di Trento avrebbe dovuto fare prima la Vinca, Valutazione d’incidenza ambientale per valutare l’impatto sul biotopo del lago d’Idro, in quanto zona di interesse comunitario: indicazione che potrebbe, quindi, rallentare i tempi di rilascio d’acqua in caso di emergenza. Preoccupa, infine, anche il lago di Garda (-54,5% rispetto alla media): la carenza d’acqua ha fatto “emergere” delle inusuali spiagge. E ieri nel Parco del Ticino, tra Cuggiono e Bernate, si è tenuta una “Marcia dell’Acqua” per proteggere la “fonte di vita” minacciata.

Il Codacons scrive alla Regione per l’urgenza di realizzare un piano emergenziale che preservi l’agricoltura dai gravissimi danni riportati di recente.

Redazione

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