Categorie: Scienza

Ricciardi: per Napoli lockdown, altro che zona gialla

 Resta dell’idea che “ci vorrebbe un lockdown a Napoli” Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza per l’emergenza Covid-19. Lo ha ribadito ai microfoni di ‘Un giorno da pecora’ su Rai Radio 1. Ai conduttori che gli fanno notare come, con il nuovo Dpcm e l’ordinanza ministeriale che ne è seguita, la maggioranza del Paese sia ‘gialla’, Ricciardi risponde “sì, ma è una fascia comunque pericolosa – avverte – perché di fatto può peggiorare da un momento all’altro se non prendiamo misure. Faccio l’esempio di Napoli: è all’interno di una regione gialla che è la Campania, però già 2-3 settimane fa ho detto che andava chiusa”. E anche oggi il docente di Igiene dell’università Cattolica ripete che “sicuramente l’area metropolitana di Napoli è già un’area a rischio, anzi i dati sono addirittura peggiorati”.

“La Campania è in zona gialla perché è stata fatta una media sui dati regionali”, che “poi bisogna vedere se sono tutti quanti confermati”. Ma Ricciardi ritiene che “bisogna invece estrapolare i dati a livello provinciale”.

Quanto ai parametri chiave per poter tornare verdi, cioè a una situazione in cui il virus non è più una minaccia, puntualizza: “Secondo me 4-5 parametri sono veramente importanti. Il primo è l’indice di contagio Rt, che ci dice quanto si sta accelerando e quando è inferiore a 1 significa che l’epidemia sta regredendo; il secondo è il numero assoluto” di casi; “il terzo è la percentuale di positivi sulla popolazione; e il quarto e quinto riguardano i servizi sanitari, cioè quante persone arrivano al pronto soccorso, quante vengono ricoverate e quante vanno in terapia intensiva. Dei 21 indicatori, direi che questi sono veramente importanti. Gli altri pescano da un’analisi completa di quelli che sono gli aspetti per il controllo della malattia. Per esempio, i parametri che riguardano la capacità di fare i test. Se non hai la capacità di farli, sei in una condizione di debolezza”.

La fascia gialla “è una fascia comunque pericolosa. Faccio l’esempio di Napoli, che è all’interno di una regione gialla, la Campania. Io già due o tre settimane fa avevo detto che andava chiusa, l’area metropolitana di Napoli è un’area a rischio. Se sono rimasto dell’idea che ci vorrebbe un lockdown a Napoli? Si, perché i dati sono addirittura peggiorati, qualche governatore dice che i dati sono di dieci giorni fa, ma i dati sono tutti peggiorati”.

Infine, “Mi immagino un Natale prudente, in alcune regioni, quelle messe meglio, ci può esser un po’ di mobilità ma sconsiglio cenoni affollati, dovremmo fare celebrazioni sobrie”.

Redazione

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