Reguzzoni: Caccia ai non vaccinati? Se questo è il loro modello di democrazia

In un lungo post su facecebook l’amico Giuseppe Reguzzoni commenta la prima pagina del secondo quotidiano italiano. Ormai il dibattito è da urlo sugli spalti, da hooligans del giornalismo e della politica. Proponiamo la riflessione di Reguzzoni, perché non solo è condivisibile ma perché da un anno e mezzo a questa parte subiamo una infodenia che spazia dalla carta stampata alle tv ai social. Il politicamente corretto da entrambe le parti, ovvero quella dei “buoni” e dei “cattivi” che si scambiano i ruoli e le competenze, pur non avendone, spesso, di competenze. Leggiamo Reguzzoni e ripensiamo a quanto sono “liberali” e “nuovi” quelli che ci stanno accanto.

di Giuseppe Reguzzoni – Premesso che sono stato vaccinato, che non ritengo il Covid19 una finzione orchestrata dall’alto e che sono favorevole al vaccino, leggere sul principale quotidiano italiano di “caccia” ai non vaccinati mi fa paura e mi sa tanto di “comitato di salute pubblica”. Oltre tutto, la Costituzione italiana garantirebbe un minimo di libertà. Bisognerebbe “persuadere”, non fare la “caccia”. Dal colloquio con un amico, l’uso di espressioni come quello della prima pagina di Repubblica fa emergere che certi “democratici” non sono affatto così democratici. D’altra parte, come spiegava Robert Spaemann, è la libertà che conta, non la “democrazia”; ci sono modelli di democrazia (i più diffusi) che sono di fatto coercitivi, e non mi riferisco alla Repubblica Democratica Tedesca (così democratica da sparare a vista su chi cercava di uscirne). Esistono altre coercizioni, più subdole, dove la libertà è annientata mediante la dittatura del politicamente corretto, con il divieto implicito di dire e scrivere di certi temi. La libertà non è per tutti e non pretende di esserlo; la democrazia borghese e liberale è la finzione organizzata per cui tutti siamo uguali e uno vale uno, quando è palese che non è così, fosse anche solo per le enormi differenze di disponibilità economica.