di Carlo Andreoli – Abbiamo la barzelletta del giorno, e porta il nome di Recovery plan!
Nella giornata di ieri, è stato presentato, durante la riunione del Consiglio dei Ministri, il Piano di ripresa nazionale. Nella bozza veniva esposta la gestione dei 209 miliardi del Recovery Fund, lo strumento europeo, che dovrebbe far attutire il colpo economico dovuto alla pandemia da Covid19.
Le linee guida presentate dal Premier Conte hanno dell’assurdo. Le priorità della spesa di questi soldi sono riassumibili in sei punti prioritari: rivoluzione verde; digitalizzazione; infrastrutture; istruzione e ricerca; inclusione sociale; salute.
L’ordine riportato non è a caso. Il Conte bis ha così chiara la situazione di emergenza, che ritiene opportuno inserire all’ultimo posto delle priorità, la sanità.
Sembra una serie comica firmata Netflix, ma purtroppo questa è la dura e cruda realtà.
Quarantanove miliardi per la rivoluzione green e diciassette per le iniziative riguardanti “la parità di genere”, rappresentano qualcosa di assurdo in questo momento storico. Mentre alla sanità, andranno solo 9 miliardi (zampino del Mes?).
Più che un Piano di ripresa, somiglia molto a un manifesto ideologico: sperando rimanga tale e non si tramuti in realtà.
Photo by Gabriella Clare Marino
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