Mascherine, obbligo e diritto che lo Stato non garantisce

di Sergio Bianchini – Perché non c’è l’obbligo di mascherine?
Non ci hanno pensato fin dall’inizio quando l’obbligo di mascherina sarebbe stato subito ovvio. Uno dei primi provvedimenti di difesa dal contagio. Ma no, dicono i sapientissimi vertici sanitari e politici, la mascherina non difende. Va messa solo ai malati. Perché impedisce di propagare le goccioline infette. Silenzio perplesso del becero e ignorante italiano medio che si ferma davanti a tanta sicumera inspiegabile dei sapienti.

Ma di nascosto cerca le mascherine. E non le trova, sono sparite ovunque per destinarle agli operatori sanitari. Ma non servivano solo per i malati?
In vari negozi ancora aperti si sono inventati barriere trasparenti tra clienti e commessi.

Perfino il rigore del nord, che chiede addirittura il blocco immediato dell’Europa intera non accenna alle mascherine. Il povero Fontana se l’era messa scherzosamente e tutti lo derisero.
Ma come si spiega tanta ostilità all’obbligo e alla generalizzazione dell’uso della mascherina? Se si fosse pensato e voluto adottarla fin dall’inizio la settima o ottava potenza industriale del mondo ne avrebbe potuto produrre subito milioni. Invece no. Ancora adesso se ne parla con imbarazzo e fuggevolmente, come se si trattasse di una resa alle paure del popolaccio ignorante.

Provo a dare una spiegazione , spero ma dubito, non “becera”. L’occidente e con esso i vertici politico sanitari italiani non vogliono apparire “meri” imitatori della Cina. Anzi, vogliono distinguersi dall’eccesso di potere dittatoriale dispiegato, seppure con successo, colà.

In particolare non vogliono rinunciare totalmente alla libertà individuale. E così, piegati dalla volontà strategica del confronto scontro con la Cina, ignorano, adesso sì beceramente a mio parere, uno strumento ovvio e utilissimo.
Sapete darmi qualche altra interpretazione intelligente? Aspetto .

Photo by ?? Claudio Schwarz