di Gigi Cabrino – Tanto di cappello al ministro Bianchi; sarà che, in quanto tecnico, non è interessato alla gara al consenso e non ha bisogno di voti per restare al ministero dell’istruzione, carica che ha assunto, forse, più per senso civico che per ambizione politica; sta il fatto che, all’inizio di questo anno scolastico, pur elencando i problemi che la scuola italiana ha – in primis precariato del personale scolastico – non ha avuto timore ad indicare il problema della scuola italiana, un tema che non porta interesse, consenso o voti, quindi dimenticato dai più: la.crisi demografica.
“Negli anni scolastici 20/21 e 22/23 – afferma il ministro Bianchi – abbiamo perso quasi 300 mila studenti. La previsione è che ci saranno 1,4 milioni di bambini in meno in 10 anni. C’è attenzione che deve essere posta a questa che è emergenza nazionale. Si pongano i bambini al centro dell’attenzione”.
Il ministro ricorda che sotto la sua guida il dicastero ha ” investito molto in scuola infanzia e nidi, perché c’era squilibrio al Sud, e nella scuola per gli adulti, agendo sugli adulti perché così diamo a giovani famiglie opportunità e speranza e quindi possibilità di scelta di avere bambini”.
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