di Carlo Andreoli – Per il 7 Gennaio, l’obiettivo più importante del governo è la ripartenza delle scuole superiori, con didattica in presenza, almeno al 50% .
Questo quanto è stato dichiarato dal Premier Conte a Porta a Porta: “Ho raccomandato affinché ci sia un’apertura differenziata scuola per scuola, paese per paese, comunità per comunità. Nel segno della flessibilità: è l’unica possibilità che abbiamo per evitare criticità che si concentrano anche sui trasporti.”.
Va bene la flessibilità nelle aperture, va bene il prolungamento degli orari(non dimenticandosi che i nostri ragazzi devono anche vivere e non solo studiare) ma possiamo incentivare, per una volta, i trasporti?
Inspiegabile il mancato coinvolgimento, in tutti questi mesi, del settore privato.
Ci sono auto – noleggi con le serrande abbassate da troppo tempo, il loro coinvolgimento, potrebbe rappresentare una vera e propria boccata d’ossigeno, per rallentare il contagio. Quando si è in guerra non esiste pubblico o privato, lo Stato ha il dovere di andare oltre il particolare, per uscire il prima possibile vittorioso da questa situazione.
Non convincono nemmeno le dichiarazioni rilasciate dal ministro dei Trasporti Paola De Micheli a Sky Tg 24: “Molto dipenderà dalla situazione sanitaria.
Durante le feste dovremo rispettare le regole anche per riaprire le scuole. Stiamo lavorando insieme ai ministri Azzolina e Lamorgese e ai prefetti per definire modelli organizzativi territoriali. Alcune provincie hanno già definito e firmato gli accordi, come ad esempio tutta l’Emilia Romagna, alcune provincie della Lombardia, della Toscana e al Sud della Campania. Poi c’è un problema ancora aperto nelle grandi città metropolitane, perché ovviamente lì c’è una concentrazione maggiore anche rispetto alle altre attività produttive”.
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