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Il senso di Elly per la geopolitica elettorale, il mancato Pd del Nord e la Lega centralista. Risultato? FdI ovunque

di Cuore Verde – Le elezioni politiche del 2022 hanno chiaramente delineato l’attuale mappa geopolitica del consenso elettorale. Il Nord e il Centro appaiono saldamente in mano ai Fratelli d’Italia mentre il Sud è ormai territorio di quasi totale dominio dei 5Stelle. Il PD si è arroccato nelle storiche posizioni dell’Emilia-Romagna e della Toscana. Molte grandi città sono governate dal PD, ma i territori regionali, nel loro complesso, appaiono suddivisi nelle zone di influenza delineate dal voto delle ultime elezioni politiche. La Lega di Salvini, dopo i fasti elettorali (34,3%) delle elezioni europee del 2019, ha perso ogni preminenza territoriale. I Fratelli d’Italia, con l’exploit elettorale del 2022, hanno operato una vera e propria “sostituzione politica” negli stessi territori dove dominava la Lega di Salvini certificandone la sostanziale sconfitta della discutibile svolta nazionalista. Tenere in scarsa considerazione queste indicazioni “geopolitiche” elettorali può’ portare ad analisi fuorvianti e a gravi errori di valutazione. 

Il PD di Elly Schlein si è intestardito in una aprioristica difesa del Sud considerando, senza mezzi termini, la macchinosa riforma dell’autonomia differenziata addirittura una  “minaccia per l’unità d’Italia”. Insomma, la solita retorica del Nord “egoista” che si approfitta del “povero” Sud. Gli scandali politici di questi giorni che colpiscono il PD costituiscono certamente una opportunità favorevole ai 5Stelle per ampliare il proprio consenso elettorale. Non avendo sbocchi al Nord, i 5Stelle devono necessariamente incrementare la loro posizione di prevalenza elettorale al Sud. Il PD per i 5Stelle, nell’attuale contesto, assume contemporaneamente la veste di scomodo alleato e di avversario politico.     

La principale preoccupazione di Elly Schlein, fin dalla sua elezione alla segreteria del PD, avrebbe dovuto essere la riconquista elettorale dei territori del Nord. Purtroppo, la sinistra, negli ultimi trent’anni, ha osteggiato l’unica forza politica che, almeno inizialmente, proponeva una profonda riforma federale dello stato, ponendosi invece con fervore patriottico per il mantenimento dello status quo  in nome dell’unità’ nazionale. A questo atteggiamento della sinistra ha fatto poi sponda l’improvvida svolta del sovranismo ruspista che ha condotto il leghismo nei meandri della destra estrema.

In questo momento, per riconquistare il Nord, occorrerebbe una salda alleanza tra una forza realmente progressista popolare e un movimento autonomista e federalista. Ma i molteplici errori del passato hanno portato alla incredibile conseguenza di avere i difensori del centralismo romano al governo politico del Nord sulla base di un forte consenso elettorale. Ho sempre sostenuto la necessità di costituire veri e propri partiti padani di tutti gli orientamenti politici prendendo a riferimento l’esperienza delle elezioni del Parlamento Padano del 1997. Auspico che prima o poi nasca anche un PD del Nord

Il PD di Elly Schlein e la Lega di Salvini continuano a giocare la “carta nazionale” ma bisogna rilevare che, alla fine, a forza di sventolare tricolori e cantare inni di Mameli, ci siamo ritrovati i “fratelli italiani” al governo, i veri detentori del “brand” patriottico italico.  

immagine da “LE ELEZIONI POLITICHE 2022 IN ITALIA E IN VENETO” Report completo dei risultati di voto 20 ottobre 2022 – CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO – osservatorio elettorale

Redazione

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