di Luigi Basso – L’8 dicembre 2020 le azioni Pfizer hanno raggiunto la quotazione record al NYSE di 42,56 dollari, mentre le azioni Moderna lo stesso giorno arrivavano al Nasdaq a sfiorare i 170 dollari per azione; due giorni dopo, il 10 dicembre, le azioni Biontech hanno raggiunto il loro record toccando quota 129,54 dollari.
Ieri, ultimo giorno del 2020, le azioni Pfizer erano quotate 36,81 dollari, quelle Biontech 81,52 dollari, le Moderna 104,47.
Tre crolli spettacolari.
La caduta del valore delle azioni di aziende farmaceutiche che hanno appena scoperto l’elisir di lunga vita, il vaccino contro il Covid 19, e che lo stanno vendendo a peso d’oro, pare, ai Paesi di mezzo mondo, che litigano per accappararsi le prodigiose fialette stracciandosi i vestiti come quei poveri profughi davanti ai camion che distribuiscono pane nei teatri di guerra, appare un fatto inspiegabile.
Francamente, ci saremmo aspettati una corsa di investitori, fondi e banchieri a comprare azioni di queste aziende, per rivenderle magari tra uno o due anni, quando avrebbero raggiunto quotazioni multiple di quelle attuali.
Al contrario, i mercati sembrano orientati, almeno nel finale di 2020, a uscire dall’azionariato di queste aziende.
Tutto ciò, appare inspiegabile: cosa muove i mercati ?
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