di Luigi Basso – Tutti i giornali, in coro, si uniscono ai capi dei Democratici americani nel rilanciare la proposta di rimuovere Trump prima del 20 gennaio: il vice Mike Pence dovrebbe attivare subito il procedimento previsto dal 25esimo emendamento.
In realtà, si tratta di una false flag di regime.
Infatti, poichè la procedura prevista dal 25esimo emendamento prevede una tempistica burocratica di circa un mese, è evidente che la minaccia è in realtà un’altra.
Il vero obiettivo dei Democratici USA è quello di arrivare a processare Trump ed il suo entourage, da Steve Bannon a Lin Wood, passando per Flynn, Byrne, Rudy Giuliani, insomma i vertici del MAGA.
E’ inutile che Trump vada col ramoscello di ulivo in mano a dire “riconciliamoci”.
Come scrivevamo ieri, le due Americhe che si scontrano oggi apertamente non sono più riducibili ad una America.
E’ chiaro che se gli uni sono considerati dagli altri alla stregua di terroristi e se questi ritengono che i primi siano traditori della patria venduti ai cinesi, non è possibile immaginare un accordo, una conciliazione: non avranno mai una idea in comune dalla mattina alla sera.
I casi sono pertanto due: o le due Americhe si dividono, oppure una distrugge letteralmente l’altra, sopraffacendola.
Mentre Trump non ha mai tratto le conseguenze di quanto sopra e ha fatto solo parole, i Democratici, per bocca di Nancy Pelosi, hanno chiaramente rotto gli indugi: il Congresso avrebbe già avviato le fasi preliminari dell’impeachment di Trump, anche se – per motivi legali – si tratterà di farlo processare da un Tribunale.
Il processo si allargherà a tutti i capi del MAGA, per ovvie ragioni.
Per questo motivo in queste ore molti Repubblicani che un mese fa denunciavano brogli ed incitavano Trump a svelare la frode, andando in tv a pontificare a favore del tycoon, tipo Lindsey Graham (https://www.lanuovapadania.it/opinioni/il-dubbio-sulle-case-di-riposo-della-pennsylvania/), oggi si schierano coi Dem: proprio per non finire davanti alla Corte che processerà Trump e tutto il MAGA come se fossero i capi del partito nazionalsocialista.
Questo, almeno, sembra il piano astutissimo dei sostenitori di Biden.
Vedremo cosa accadrà nei prossimi giorni.
Non è un caso, se qua in Italia, per dire, gli epigoni del clan Obama Clinton sono da settimane eccitatissimi ed incontenibili: ora accusano Conte di essere un trumpiano e sperano, quindi, in un aiuto per tornare al potere.
Spoiler: Conte non è mai stato trumpiano, ma un vero italiano.
Si è limitato a galleggiare alla Salazar, il dittatore che durante la seconda guerra mondiale fu ufficialmente neutrale, ma aiutò nei rifornimenti Hitler e Mussolini e concesse allo stesso tempo le basi delle Azzorre agli americani.
E questo oltreoceano (ed oltretevere) lo sanno perfettamente.
Photo by Cathy Williams
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