di Stefania Piazzo – Una domanda. Quell’appello di Conte a costruire e la preghiera alla vocazione europeista forse può aprire la strada, in caso di fallimento dei raccogliticci, alla chiamata di Romano Prodi padre dell’Ulivo, del centrosinistra, già commissario europeo, alla guida di Palazzo Chigi? Renzi gli fece saltare la corsa al Quirinale, Berlusconi se lo trovò tra i piedi e si fece soffiare per poco il governo, ma oggi i tempi sono cambiati e un uomo buono per tutte le stagioni potrebbe accontentare un po’ tutti. Il Pd, dove ci sono tanti figli suoi, la sinistra antiberlusconiana ma anche i 5Stelle che si sono accomodati nelle logiche così rassicuranti del palazzo. Potrebbe essere una soluzione per Forza Italia perché il tempo smussa gli angoli e non puoi dire di no ad un democristiano che come i berlusconiani fanno appello alla tradizione cristiana liberale europeista.
Insomma, nel mazzo o nel rubamazzetto dei nomi, infiliamoci anche Romano. Di nome, di fatto. Più di così non si potrebbe pretendere negli equilibri di facciata di un governo che non se ne va.
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