Categorie: Opinioni

Cari cittadini, ricordatevi che quelli che votano a caso i vip per il Quirinale, li avete eletti voi a furor di popolo

di Stefania Piazzo – E’ una farsa pericolosa. La saga del Quirinale sta mostrando tutta la debolezza della politica. Pare più una corrida di dilettanti allo sbaraglio che la rappresentanza, seria, del popolo sovrano. E il punto sta proprio qui, perché i cittadini che si indignano per lo spreco di tempo e per i nomi buttai lì nelle insalatiere, da Amadeus a Frassica al ct della Nazionale Mancini, sono gli stessi che hanno eletto quelli che ora giocano a un due tre stella per il Colle. Purtroppo è la rappresentazione plastica del corpo elettorale, composto sempre più da votanti inconsapevoli che eleggono inconsistenti parlamentari (in questo caso) con scarsa profondità politica e capacità di analisi. Punto e a capo si torna alla partenza: conoscenza e competenza mai appurati, mai verificati.

Facciamo esami quotidiani anche per le cose più effimere e banali, il salumiere per smerciare mortadella deve avere l’esame di haccp, per esercitare una professione la Costituzione prevede un esame di Stato, di abilitazione. Ma un esame di cultura generale, di storia, di economia (ad un minimo sindacale) per chi decide delle nostre vite e delle nostre istituzioni è una bestemmia. Quindi, avanti così. Con scuole che via via sfornano analfabeti funzionali che non studiano più la geografia, che non hanno più alla maturità esami di storia perché ministeri e parlamentari lungimiranti hanno abolito le basi della formazione civica. Tanto, a che serve? Se decidono i leader di partito, se il consenso è quello del duodeno che esprime gradimento all’urlo sui social, che farsene della cultura di base?

Matteo Renzi, nel dire che questo scempio politico e mediatico mostra il superamento dell’elezione del capo dello Stato da parte della politica, pare al confronto uno statista. Meglio dare la parola al popolo sovrano e passare all’elezione diretta del capo dello Stato. Certo. Nel 1992 anziché Scalfaro, avremmo avuto Antonio Di Pietro presidente della Repubblica.

Immagine dal sito Quirinale.it

Redazione

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