Categorie: Opinioni

Astensione per 6 lombardi su 10. Anarchia elettorale, scetticismo o fine di un sogno autonomista?

di Cuore Verde – ​​In questi giorni, gli intellettuali ​della destra, a fronte dei successi elettorali di Fratelli d’Italia,  sembrano aver ritrovato tutto il loro orgoglio. E lo esprimono chiaramente: il popolo, secondo le percentuali di voto, si sarebbe finalmente ribellato alla opprimente egemonia culturale della sinistra contrassegnata da posizioni in contrasto con il buon senso comune.

Chiedono apertamente, a gran voce, che molti settori culturali possano essere “riformati” secondo la volontà elettorale, chiara espressione del sentimento popolare. Auspicano che anche il festival di Sanremo, cantanti e canzoni comprese, venga finalmente ricondotto nei “binari” del nuovo corso politico.

Ma le cose stanno veramente così? Qui, ancora una volta, contano i numeri. Innanzitutto, praticamente il 60% degli elettori lombardi non si è recato alle urne. Sei elettori su dieci. Quindi le percentuali del consenso vanno riferite al restante 40%. Quale sarebbe quindi il risultato effettivo delle elezioni? Una minoranza che viene proclamata maggioranza. Una astensione così elevata potrebbe essere definita una forma di anarchia elettorale: mancato consenso ad un intero sistema politico, maggioranza ed opposizione comprese.

Non appare irrilevante, in questo senso, che  nonostante la maggioranza dei cittadini italiani (52%) sia contraria, il parlamento rinnovi costantemente il proprio impegno all’invio di armi all’Ucraina. Queste elezioni regionali evidenziano anche la “fluidità” del voto, ovvero, il passaggio del consenso, in termini percentuali, da un partito all’altro, in particolare dalla Lega di Salvini a Fratelli d’Italia.

In Lombardia, la Lega di Salvini passa dal 29,65% del 2018 al 16,53% del 2023. Fratelli d’Italia dal 3,64% del 2018 al clamoroso 25,18% del 2023. Potremmo definirlo, dal punto di vista politico, un voto “gender fluid”. Oggi voto un partito, domani un altro. Senza contare le “perdite secche”: la Lega di Salvini, in valori assoluti, passa da 1.553.787 voti del 2018 a 476.175 del 2023. Nel paradosso creato dalla forte astensione, Fratelli d’Italia nel 2023 ottiene il 25,18% con poco meno della metà dei voti (725.402) che avevano consentito alla Lega di ottenere nel 2018 il 29,65%. In valori assoluti, pertanto, possiamo affermare che in realtà i “patrioti” non hanno conquistato la Padania. 

Non dobbiamo subire la pervasiva suggestione indotta dal sistema mass-mediatico: sono una minoranza che, tuttavia, grazie alle particolarità del sistema democratico, si appresta a governarla legittimamente per i prossimi cinque anni.  

La mia domanda è molto semplice: questa enorme prateria astensionistica potrebbe essere una opportunità collettiva per qualche nuovo movimento politico, possibilmente padano e padanista, o, piuttosto, segna un punto di non ritorno dal punto di vista dello scetticismo individuale?

Stefania Piazzo

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