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Quei 30mila in giro per la città senza limiti. E il prefetto si giustifica: chiudere piazza Duomo sarebbe stato peggio

 “Transenne non presidiate, palco in balia dei tifosi, varchi inesistenti ed ovunque la gioia di 30mila tifosi lasciati in balia delle loro emozioni, immagini che rappresentano una folla priva di mascherine, esultare e danzare senza che nessuno ne ho ostacoli il comportamento completamente contrario non solo alle normative anticovid ma anche a quelle norme derivanti da quello che resta dell’ottima circolare Gabrielli nata all’indomani dei morti di piazza San Carlo a Torino. Possibile che tutto questo sia potuto accadere?”. Lo chiede Franco Cecconi, presidente dell’Associazione Italiana Sicurezza Sussidiaria, associazione che rappresenta l’intero comparto della sicurezza privata legata al mondo degli eventi non solo fieristici o musicali ma anche calcistici. “Da tempo – sottolinea – chiediamo un’incontro al Ministero, per discutere delle problematiche sorte all’indomani delle modifiche alla circolare Gabrielli, che hanno innescato un mercato parallelo composto da Abusivi e da Associazioni di Volontariato che si muovono sul mercato della sicurezza senza i requisiti previsti per le agenzie autorizzate dal TULPS, creando dumping e innescando una pericolosa deriva verso personale privo di requisiti. E così a Milano con i navigli transennati nel fine settimana per evitare assembramenti e i locali al chiuso penalizzati dai divieti, l’Italia intera ha visto stupita l’impunità dei festeggiamenti calcistici. Due pesi e due misure inaccettabili in questo periodo, come associazione, chiediamo al Governo di vedere coinvolto il nostro personale autorizzato, addetti ai servizi di controllo e steward calcistici, fermi da inizio pandemia a causa della soppressione di tutte le manifestazioni e sostituiti impropriamente da abusivi di pseudo associazioni di volontariato”.

“Quando il popolo dei tifosi, in modo assolutamente spontaneo e non organizzato, scende in strada per festeggiare lo scudetto atteso da anni, bisogna necessariamente coniugare le ragioni della prevenzione del contagio con la gestione dell’ordine pubblico e con la tutela della incolumità delle persone. Abbiamo valutato che chiudere piazza Duomo, spazio urbano ampio e con numerose vie di esodo, sarebbe stato inevitabilmente occasione di ancora più densi e rischiosi assembramenti, sotto ogni profilo”. Così il prefetto di Milano Renato Saccone commentando la folla di tifosi che ieri si è riversata in strada a festeggiare lo scudetto dell’Inter. 

Redazione

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