E’ altissimo il numero degli incidenti mortali sul lavoro in Lombardia, rispetto al resto del Paese. E considerando il lockdown, questi numeri fanno ancora più impressione.
A livello provinciale l’aumento maggiore delle denunce mortali si rileva a Cremona, che passa da 1 a 22 sempre nei primi sette mesi del 2019 confrontati con il 2020, mentre il numero più alto in assoluto lo troviamo a Bergamo con 36 casi mortali nel 2020 seguite da Brescia e Milano con 34.
Quanto alle denunce di infortunio non mortale, come riporta AGI, dall’analisi dei dati Inail si registra un calo per modalità di accadimento del 14,7% in conseguenza del forte rallentamento dell’attività produttiva causa Covid-19. Dai 71.444 di gennaio-luglio 2019 ai 60.899 del 2020. A livello nazionale il calo e’ del 23,7%. Un dato di 9 punti superiore. “Tutto ciò dovrebbe impegnare Regione Lombardia a portare a buon fine il rafforzamento dei dipartimenti di prevenzione, completando le decisioni prese e concordate col sindacato sul reclutamento del personale ispettivo – sottolinea Pierluigi Rancati, segretario regionale Cisl Lombardia -. In nessun modo possiamo consentire che l’impegno per la ripresa economica lasci in coda l’attenzione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro”.
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