Salvatore Furci, il comandante della polizia locale di Trezzano sul Naviglio, in provincia di Milano, è stato arrestato questa mattina, all’alba, dalla polizia, insieme a un albanese, Memushi Mariglen. Il provvedimento di custodia cautelare, su richiesta del procuratore aggiunto di Milano Alessandra Dolci e del sostituto procuratore Gianluca Prisco, arriva dopo alcune indagini condotte dalla squadra mobile di Milano in merito al deferimento in stato di libertà del comandante della polizia locale del Comune di Corbetta (Milano), trovata in possesso la notte del 4 gennaio 2020 di alcune dosi di cocaina nascoste nella sua vettura. Secondo l’accusa, fu lo stesso Furci, direttamente o tramite terzi, a mettere la droga nell’auto della collega.
La Squadra Mobile di Milano ha effettuato tutti gli approfondimenti necessari procedendo all’analisi degli atti redatti in occasione del controllo di polizia, alla visione dei sistemi di videosorveglianza e soprattutto acquisendo la telefonata registrata dal Numero Unico Emergenze 112 con la quale era stata segnalata alle Forze di Polizia la presenza di sostanza stupefacente a bordo dell’auto della Comandante della Polizia Locale di Trezzano sul Naviglio. L’incrocio dei dati ha consentito di ricostruire gli eventi di quella notte e dei giorni precedenti, accertando che Salvatore Furci aveva, direttamente o tramite terzi, collocato la sostanza stupefacente all’interno della vettura e veicolato le informazioni inducendo in errore i militari intervenuti.
Gli investigatori sono inoltre giunti ad identificare il complice Mariglen Memushi e, grazie ad una perizia fonica, e’ stato possibile determinare che lo straniero, nonostante avesse camuffato la propria voce, coincideva con l’uomo che aveva effettuato la telefonata al 112 NUE dichiarando di avere venduto la sostanza stupefacente alla donna, sostenendo che la stessa lo avesse pagato con banconote false e indicando l’auto quale luogo di occultamento della cocaina acquistata. Nel corso delle indagini, e’ stato accertato che Furci ha tentato di acquisire informazioni per il tramite di suoi conoscenti in servizio presso il Tribunale di Milano al fine di conoscere l’eventuale esistenza di procedimenti penali a suo carico per i fatti che hanno portato all’arresto.
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