Con sconcerto apprendiamo che la Sfattoria degli ultimi ha ricevuto oggi dalla Asl Roma 1 la notifica di abbattimento di tutti gli animali del santuario che ospita maiali e cinghiali, circa 120 esemplari salvati da situazioni di maltrattamento. Valuteremo anche noi, come i gestori della Sfattoria, di ricorrere al Tar e aderiamo con la nostra rete di volontari alla mobilitazione nazionale per chiedere la revoca del provvedimento al direttore generale e ai dirigenti della Asl. Così l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa).
Gli animali ospiti del santuario, tutti sottratti a un triste destino, sono animali sani, controllati, censiti dalla Asl stessa, non destinati al “consumo alimentare”. Al contrario, sono animali che incontrano nelle visite guidate grandi e piccoli, facendo conoscere esseri che meritano, come i cani e i gatti delle nostre case, rispetto ed empatia.
«Il diffondersi, assai limitato, della peste suina africana, una malattia virale che colpisce i suini domestici e selvatici, non si trasmette all’uomo e dunque non sussiste alcun pericolo per la salute umana», osserva il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. «Ci chiediamo dunque perché l’Azienda sanitaria abbia preso questa tragica decisione. E, se necessario, lo chiederemo anche nelle Aule giudiziarie».
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