Maggiori controlli e una legislazione più incisiva. E’ quanto chiede l’Oipa, Organizzazione internazionale per la protezione animali, commentando i dati su morti e feriti registrati durante l’ultima stagione venatoria, raccolti dall’Associazione vittime della caccia (Avc): 12 morti e 56 feriti in totale, di cui 6 vittime e 22 i feriti tra i non cacciatori e 6 morti e 34 feriti tra i cacciatori. “Ci sono vittime della caccia loro malgrado, sono estranee all’attività venatoria: si trovano nel posto sbagliato al momento sbagliato e non per colpa loro.- spiega all’Adnkronos Claudia Taccani, portavoce del presidente e avvocato responsabile dell’Ufficio legale Oipa – A questo c’è da aggiungere il danno alla fauna selvatica, che come organizzazione denunciamo sottolineando come vada tutelata sempre”. “Cosa fare? Noi siamo per vietare la caccia, ma mi rendo conto che in questo momento sia piuttosto difficile – continua Taccani – e quindi chiediamo un intervento da parte del legislatore per una regolamentazione e maggiori controlli per reprimere eventuali illeciti, come il fenomeno del bracconaggio ed evitare le vittime dell’attività venatoria. Da parte del legislatore serve un intervento più incisivo. E’ necessaria una forte sensibilizzazione, è opportuno che vi sia un cambio di mentalità e che le persone si rendano conto dei pericoli di questa attività”.
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