“La Russia ha dovuto avviare un’operazione militare speciale in Ucraina perche’ non aveva piu’ modi diplomatici per risolvere i problemi di sicurezza”. E’ quanto ha affermato il presidente russo Vladimir Putin secondo quanto riporta l’agenzia Interfax. “Tutte le possibilita’ diplomatiche erano state sfruttate in pieno – ha detto durante una riunione ministeriale sulle misure di sostegno economico da fornire a fronte delle sanzioni occidentali -. Semplicemente non ci hanno lasciato alcuna possibilita’ di risolvere i problemi che sorgevano non per nostra colpa usando mezzi pacifici. E a questo proposito abbiamo dovuto avviare l’operazione militare speciale”. “La comparsa delle truppe russe vicino a Kiev e in altre citta’ dell’Ucraina non ha nulla a che fare con l’intenzione di occupare questo paese – ha aggiunto – questo non e’ il nostro obiettivo”.
L’inflazione colpisce duro in Russia – soprattutto dopo il caro delle sanzioni internazionali – e il Cremlino corre ai ripari, annunciando un aumento del salario minimo, del contributo minimo di sussistenza, degli stipendi dei dipendenti statali e di tutti i pagamenti sociali. Lo ha comunicato lo stesso presidente russo citato dalla Tass. “Capisco che l’aumento dei prezzi sta colpendo seriamente i redditi delle persone. Pertanto, nel prossimo futuro prenderemo la decisione di aumentare tutti i pagamenti sociali, compresi i benefici e le pensioni. Aumenteremo il salario minimo e il minimo di sussistenza, oltre ad aumentare gli stipendi nel settore pubblico”, ha detto il presidente russo che ha anche incaricato il governo di analizzare l’efficacia delle misure a sostegno dei disoccupati, misure che – ha concluso – devono essere rafforzate.
“Il problema ora non riguarda i soldi, abbiamo le risorse, le difficoltà principali sono legate alla fornitura di componenti, attrezzature, materiali da costruzione, all’organizzazione del lavoro degli appaltatori”, “ciò richiederà il lavoro coordinato delle autorità e dei rappresentanti delle imprese, l’attuazione accelerata di progetti di sostituzione delle importazioni”. Così il presidente russo Vladimir Putin citato poi da Ria Novosti.
Ha poi paragonato la valanga di sanzioni e dichiarazioni di condanna occidentali contro la Russia, la sua economia, gli atleti e gli esponenti del mondo della cultura russi alle persecuzioni antisemite. “L’Occidente – ha detto – ha fatto cadere la maschera della decenza e ha cominciato ad agire in modo odioso. Si impone un parallelo con i pogrom antisemiti”, ha detto durante una riunione del governo diffusa in tv.
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