Categorie: GUERRA IN EUROPA

Dal 27 aprile Gazprom sospende forniture di gas a Bulgaria e Polonia

Il colosso russo Gazprom sospendera’ le consegne di gas a Bulgaria e Polonia. Lo hanno riferito i due Paesi, dicendo di essersi preparati. “Il 26 aprile 2022, Gazprom ha informato (la societa’ polacca del gas) PGNiG della sua intenzione di sospendere completamente le consegne ai sensi del contratto Yamal (…) il 27 aprile”, ha affermato la societa’ polacca in un comunicato stampa. “Oggi (martedi’), Bulgargas EAD ha ricevuto la notifica che le consegne di Gazprom Export saranno sospese dal 27 aprile 2022”, ha fatto sapere poco dopo anche il ministero dell’Economia bulgaro, mentre il paese dei Balcani dipende per oltre il 90% dal gas di Mosca. I due Paesi membri della Nato e dell’Unione Europea (Ue), tuttavia, si dicono pronti a ottenere il gas mancante da altre fonti. 

“Non manchera’ il gas nelle case polacche”, ha scritto da Varsavia su Twitter il ministro del Clima, Anna Moskwa. “Sin dal primo giorno di guerra, abbiamo dichiarato di essere pronti per la completa indipendenza dalle materie prime russe”, ha spiegato. Sono state intraprese “azioni per trovare soluzioni alternative per la fornitura di gas naturale e per far fronte alla situazione”, ha sottolineato da parte sua il governo bulgaro in un comunicato stampa, assicurando che “al momento” non e’ prevista alcuna misura di restrizione dei consumi. Dopo l’introduzione delle sanzioni contro la Russia per l’invasione dell’Ucraina, il Cremlino ha avvertito i paesi dell’Ue che la loro fornitura di gas sarebbe stata interrotta se non avessero pagato in rubli dai conti russi. Mosca ha chiarito, tuttavia, che il prezzo del gas e’ rimasto denominato nella valuta dei contratti in corso, il piu’ delle volte in euro o dollari, e che i clienti avrebbero dovuto effettuare una semplice transazione di cambio in Russia.

“La parte bulgara ha pienamente adempiuto ai propri obblighi e ha effettuato tutti i pagamenti previsti dal contratto in tempo utile”, ha affermato il governo di Sofia. E ha denunciato “la nuova procedura di pagamento in due passaggi” proposta dalla parte russa: “Non e’ conforme al contratto esistente fino alla fine di quest’anno e presenta rischi significativi per la parte bulgara, in particolare quello di effettuare pagamenti senza ricevere alcuna consegna di gas dalla parte russa”.

Redazione

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