di Roberto Gremmo – La Nuova Padania ha dato già risalto alla notizia che varie formazioni politiche di orientamento federalista stanno costruendo fra loro una presenza comune alle prossime elezioni per il Parlamento europeo.
E’ un progetto ambizioso, difficile ma che sarebbe più che positivo, purché…
Per prima cosa, dovrebbe garantire pari dignità ai soggetti federati, evitando di ripetere i guai dei leaderismi e dei personalismi che hanno rovinato i movimenti quando hanno accettato un capo.
Fondamentale e’ il rispetto della territorialità, evitando intrusioni calate dal di fuori di movimenti espressione di regioni differenti.
Ne consegue un preciso accordo per una visibilità sui mass media per tutti, specie negli spazi televisivi garantiti per legge.
A causa delle regole attuali che dividono l’Italia in cinque circoscrizioni, e’ difficile capire dove potrebbe uscire un eletto, il massimo risultato che ci si può attendere con lo sbarramento del 4 per cento. Per le considerazioni fatte sopra, e’ necessario che nella circoscrizione dove ci si può attendere il risultato migliore vengano candidati i rappresentanti dei tre o sei gruppi aderenti, con un accordo preventivo che preveda, in caso di successo, la rotazione fra loro; un anno o dieci mesi ciascuno. Segno distintivo di un chiaro rifiuto di ogni cadreghinismo.
C’è poi il problema del simbolo, che, come ci ha sempre spiegato il professor Maestri può essere contestato col pretesto di contenere elementi distintivi di partiti tradizionali, come Lega, libertà delle molte d.c., democratici ecc. Chiunque può impedire la presentazione di un nuovo simbolo, presentandone per primo uno uguale nelle defaticanti code davanti al Ministero dell’Interno. E’ il momento più delicato.
Esibirlo troppo presto può essere rischioso.
Infine, poiché, se non sbaglio, il Parlamento Europeo prevede un congruo rimborso per le liste che, pur non avendo eletti, ottengano l’1 per cento dei voti validi sarebbe indispensabile un accordo preventivo fra i gruppi aderenti per stabilire le rispettive quote di utilizzo, per garantire la continuità del progetto.
Auguri.
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