Categorie: Economia

Covid, la soluzione di Draghi: lockdown di fatto a carico del contribuente

di Luigi Basso – Tra pochi giorni il Governo Draghi compirà il suo primo anno di vita ed è quindi tempo di bilanci e, vista la pochezza dei risultati, anche di confronti.
I risultati portati a casa da Draghi sono davvero pochini e dovuti a fattori esogeni, indipendenti dall’azione del governo.
Dal punto di vista della finanza pubblica il Governo non ha praticamente fatto nulla, tanto che lo spread oggi è più alto di un anno fa ed il debito pubblico è ancora cresciuto.
Sul fronte dell’economia, Draghi, arrivato a Palazzo Chigi dopo il terribile 2020 che registrò il tracollo del PIL, non è stato capace neppure di sfruttare il noto effetto del “rimbalzo del gatto morto”: infatti la crescita del Pil di un misero 6% nel 2021 è in massima parte dovuta all’inflazione reale galoppante.
In campo diplomatico il Governo Draghi, dopo le terribili gaffes di inizio mandato (vedere alla voce Turchia) non ha toccato palla su nessun dossier ed ha cercato di ballare il valzer con tutti i protagonisti, finendo inesorabilmente per farli arrabbiare tutti.
L’unico vero cambio politico avvenuto col Governo Draghi riguarda la gestione dell’epidemia Covid 19.
Tralasciando tutte le questioni legate al rispetto dei diritti umani, che in Italia sono passate di moda e non interessano più a nessuno, Draghi ha gestito l’epidemia di Covid in modo totalmente differente rispetto al Governo Conte.


Quest’ultimo, di fronte al dilagare dell’epidemia, aveva chiuso per decreto molte attività, ma aveva accompagnato a tale misura un sistema (seppur con molti difetti) di compensazioni, ristori, indennizzi, agevolazioni.
Il Governo Draghi, invece, puntando tutto irragionevolmente sul green pass – che avrebbe dovuto dare “la garanzia di essere tra persone non contagiose” (ipse dixit), ma che non ha fermato minimamente l’epidemia – ha ottenuto ugualmente l’effetto pratico di un lockdown, ma senza prevedere al contempo ristori ed agevolazioni.


Dunque si tratta di un lockdown mascherato a spese dirette dei contribuenti, in primis degli esercenti e dei loro dipendenti, senza ristori né agevolazioni.
Bar, ristoranti e alberghi sono aperti, ma vuoti.
Lo Stato intanto vuole ugualmente le tasse: d’altra parte il Governo ha lasciato tutto aperto.

Luigi Basso

Luigi Basso - Avvocato civilista

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