Categorie: Economia

Autostrade, ma perché la Lega “federalista” non invoca il modello svizzero anziché difendere i Benetton?

di Stefania Piazzo – Sarà che la Svizzera la vedo dalla finestra di casa e il monte Bisbino svetta tra i monti lariani e le prime alpi ticinesi ma il primo pensiero che mi è balenato è stato un interrogativo: ma perché in Italia non si può realizzare un sistema autostradale come quello della confederazione? Sapete, vero, come funziona? Si paga un adesivo, la vignetta, ha validità un anno e con quella attaccata al parabrezza si circola che è un piacere senza code e pedaggi e tappi da week end da bollino rosso. Con circa 37-38 euro sei in pace con te stesso per tutto l’anno. Vero, pendolari lombardi delle tangenziali milanesi e della pedemontana? O incastrati a vita nei tunnel liguri?

No. In Italia, ma non è solo la Svizzera ad aver adottato il meccanismo della vignetta, se si esce da Trieste e si corre sulle spiagge croate è la stessa solfa, idem in Austria, in Slovenia, in Italia devi avere o il telepass e lo paghi, per pagare, come il costo di un bancomat, di un conto corrente, il pedaggio, oppure passi alle casse.

Le infrastrutture in Svizzera sono pubbliche. Pubblica è la loro gestione, manutenzione, pianificazione. I lavori, previa gara, vengono affidati ai privati, ma direttore dei lavori è lo Stato. Attenti bene, le vignette non bastano da sole a coprire il costo del servizio, ma quel che manca arriva dalla fiscalità generale, dal Finanziamento speciale per il traffico stradale (Fspt) e dal Fondo per le strade nazionali e il traffico d’agglomerato (Fostra). Che il sistema in futuro non possa cambiare non è detto, anzi. Pensando ad un meccanismo di rilevamento dei passaggi come ora nelle pedemontane lombarde tramite lettura della targa.

Ma il punto è che nessuno in Svizzera, paese federale, si sognerebbe di affidare un settore strategico come il controllo delle infrastrutture, utili compresi, solo ad un privato.

Ora, per decenni la Lega ha abbaiato alla Luna, ai pedaggi del Nord, al non senso di una Salerno-Reggio incompiuta e gratuita contro gli incassi forniti dal pendolarismo del Pil settentrionale. Adesso invece, dopo che i Benetton sono stati accompagnati alla porta, grida allo scandalo. E allora, se statalizzare non va bene, se tener dentro i privati e non guadagnarci va bene, se non avere un minimo di sussulto nel guardare ai modelli oltralpe non va bene, ma cosa cavolo tira fuori dal cilindro ai comizi la Lega sul federalismo e ora, attenti bene, sull’autonomia?

Ma autonomi rispetto a chi? Io intanto torno a guardare il Bisbino che è meglio.

Stefania Piazzo

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