Categorie: Cultura

Via Calimero, ma è un fake. Sempre che non arrivi la Nuova Censura Unita…

di Laura Aresi – E così, dopo i moretti e Via col Vento, ci toccherebbe perdere nei meandri della Nuova Censura Unita pure Calimero: ma per fortuna parrebbe un fake di quelli costruiti con i controfiocchi la notizia circolata nelle ultime ore su Facebook, per cui Disney+, rete ammiraglia del pacchetto Disney Plus Italia, il servizio di streaming di The Walt Disney Company disponibile in Italia dal 24 marzo 2020, avrebbe deciso di rimuovere il noto personaggio dalla buffa aura di goffaggine e melanconia dai suoi palinsesti televisivi.

Il motivo? Secondo la fantomatica firma (in realtà un nickname variamente prestato alle fole) Johnny Frassu di un inesistente blog mai apparso sull’Huffington Post, “Veicolerebbe un messaggio di razzismo e di discriminazione nei bambini”.

A noi però piace ricamarci su, perché guai a chi ci tocca il padanissimo Calimero, nel quale ci identifichiamo come pochi altri (soprattutto chi scrive): non provateci nemmeno.

Il pulcino nero, emblematico di un’epoca di inguaribili romantici dark, un po’ pasticcioni un po’ sfigati, nato dalla magica matita dei fratelli Pagot, fece la sua prima apparizione ufficiale il 15 luglio 1963 nelle animazioni pubblicitarie di Carosello legate alla società di detersivi Mira Lanza. Caduto nella fuliggine appena nato, quinto della covata, si tinge completamente di nero e la mamma Cesira non lo riconosce: ma grazie ad un detersivo miracoloso torna bianco e felice. Come dimenticare il tormentone «Qui ce l’hanno tutti con me perché sono piccolo e nero… è un’ingiustizia però!».

Notissimo anche in Giappone, che ne ha creato una serie parallela alle storie italiane originali degli anni Sessanta e Settanta (in bianco e nero), nel 2013 diventa il protagonista di una serie TV dalla casa di animazione francese Alphanim andata in onda in Italia prima su Rai 2 e poi dal 2015 sui canali Disney.

E ora la curiosità, che poi è entrata nel mito. Calimero prende il nome dall’omonima via milanese di san Calimero, luogo di meravigliosi bistrot e dell’archivio diocesano, in zona universitaria: nella basilica di San Calimero si sposò infatti Nino Pagot, di origine veneta, e per questo motivo venete e padanissime sono le ambientazioni rurali del pulcino più amato della storia dei cartoons.

Redazione

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