di Stefania Piazzo – Non basta essere uno storico della musica, un musicologo, in Italia, per insegnare storia della musica. Sembra ovvio ma non lo è. Sul profilo facebook dei Musicologi italiani viene lanciata l’iniziativa del ricorso per superare questa decennale chiusura del ministero della pubblica istruzione. La sosteniamo, non solo perché la scienza della paleografia e della filologia musicale così come altre scienze attinenti lo studio della storia della musica e dei beni musicali hanno tutte le carte in regola per poter partecipare con i giusti requisiti (e in abbondanza) ai concorsi. Ma anche perché quando la politica si riempie la bocca di tante parole sulla cultura, sull’arte, e sulla musica, ancora in realtà non sa di cosa parla. Sosteniamo l’iniziativa dell’amministratore della pagina, Fabrizio Basciano. Lunga vita alla musicologia!
(https://www.facebook.com/groups/1482247345388577/user/710700488). Speriamo sia arrivato il momento di riconoscere ad un percorso serio di studi il ruolo che gli spetta.
Chiunque sia stato escluso o non sia proprio riuscito a effettuare l’iscrizione alle gps di A053 (Storia della musica) per mancanza di diploma di conservatorio (titolo congiunto) potrà aderire al ricorso che il sottoscritto, assistito dall’Avv. Andrea Cartella del foro di Lamezia Terme, sta preparando studiando tutti i DM e i DPR del caso.
È importante ricorrere perché si sta parlando del nostro naturale sbocco lavorativo, della nostra professione, dei sacrifici fatti lungo un intero percorso di studi, della dignità culturale e lavorativa della nostra figura professionale, quella dello storico della musica: occorre cioè affermare, in sede legale, l’ovvio, e cioè che la Storia della musica la devono insegnare gli storici della musica.
Nessun ricorso ha esito certo, ma le ragioni a sostegno delle nostre tesi sono più che solide. Perciò, senza nulla promettere ma con certezza delle nostre motivazioni, riteniamo di avere buone possibilità di riuscita.
Uniti possiamo farcela, uniti siamo forti, uniti aumentano le possibilità di un esito positivo. Non solo: più siamo e più diminuiscono i costi del ricorso!
Si tratta di un piccolo rischio economico? Certo, ma considerati i possibili, auspicabili, legittimi benefici è un rischio che val la pena di correre!!!
Chiunque rientri nella casistica data e voglia aderire esprima qui, tra i commenti, la sua partecipazione. Grazie.
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