Categorie: Cultura

Con Proietti se ne va l’ultimo mattatore

di Giuseppe Rinaldi – La botta di fortuna che lo pose all’attenzione del vasto pubblico teatrale e della televisione, fu la rinuncia di Domenico Modugno a fare coppia con Renato Rascel in “Alleluja Brava Gente”, di Garinei e Giovannini. Si può capire, senza nulla togliere alla bravura di Modugno, Renato era su tutto un altro piano, insuperabile sul palcoscenico in quegli anni ’70. I grandi interpreti spesso temono i confronti.

Fu così, che dopo anni di gavetta, una laurea mai presa, nonché giornate scandite da università, scuola di recitazione e locali notturni, esplode il personaggio Proietti, in un crescendo di successi nel difficile e provvisorio mondo dello spettacolo. E pensare che il padre, impiegato, era un cultore del posto fisso: “Piove o tira vento prendi lo stipendio e la tredicesima”.

L’attore nato nel 1940, è deceduto lo stesso giorno e mese di nascita, il 2 novembre, aveva 80 anni.

Tutti lo ricordano impersonare il Maresciallo Rocca e un po’ meno l’Avvocato Porta, così come solo gli appassionati di teatro lo ricordano come mattatore nella commedia musicale “I 7 re di Roma” scritta nel 1989 da Luigi Magni e co interpretata da Gianni Bonagura.

E’ stato senza dubbio uno dei grandi dello spettacolo italiano e seppur di altro genere, eclettico come Gassman e al pari di quest’ultimo ottimo insegnate di arte teatrale. Dal suo Laboratorio sono usciti tra gli altri, Enrico Brignano e Flavio Insinna, ottimi discepoli ma non successori. Eppure lui è da considerarsi il successore del grande Petrolini.

Sosteneva di avere ereditato la vena artistica dal nonno pecoraio. Infatti, quando questi morì trovarono dei libretti con tanti suoi sonetti, metrica e virgole perfette.

Insuperabile affabulatore e trasformista, di taglio diverso rispetto a Brachetti o Noschese, pochi sanno che a soli 14 anni fu una comparsa del film “Il nostro Campione”, cui seguì un cameo in “Se permette parliamo di donne” di Scola nel ’64 e quindi nel ’66 la personificazione di un maresciallo dei carabinieri, ruolo che costituirà un suo cavallo di battaglia trent’anni dopo.

Lascia la moglie Sagitta Alter e le due figlie Susanna e Carlotta. Unitamente a tantissimi ammiratori che vedono con la sua scomparsa un’altra fetta di buona Italia che se ne va.

Giuseppe Rinaldi

Nato in Piemonte cresciuto in Sicilia: Siracusa, Adrano, Giardini Naxos. Cavaliere della repubblica, pensionato, 46 anni di servizio presso l’Agenzia delle Entrate già Uffici Imposte Dirette. Ha scritto per Tribuna del Mezzogiorno; Gazzetta del Sud; Il secolo d’Italia; La Padania e qualche testata locale.

Articoli recenti

COME CI GOVERNANO – Bilanci Comuni. Virtuosi al Nord. In Sicilia, Calabria e Campania meno di uno su tre tempestivi nel mettere giù i conti

Comuni diventati virtuosi nella presentazione dei bilanci di previsione. Quest'anno sette su dieci già a…

2 ore fa

Partito nazionalista basco e Socialisti verso governo regionale di coalizione

Le delegazioni del Partito nazionalista basco (Pnv) e del Partito socialista basco (Pse), hanno iniziato…

2 ore fa

Sanchez non si dimette e rilancia. “Mobilitazione sociale mi ha convinto a resistere”. A maggio legge su amnistia per indipendentisti

Il premier spagnolo Pedro Sanchez ha annunciato che non si dimetterà e continuerà a ricoprire il suo…

3 ore fa

Elezioni europee, cerca il nome del tuo gladiatore preferito

di Cuore verde - Non si tratta della proposta di un corso per la crescita…

5 ore fa

Pnnr in ritardo. Tutti gli artigiani: datevi una mossa su energia, infrastrutture e investimenti pubblici

di Gigi Cabrino - Audizione delle confederazioni artigiane sul def; da CNA un richiamo su…

5 ore fa

Liste d’attesa contro la legge. Federcontribuenti; 600 euro l’anno di tasca nostra

"È giunto il momento di dire basta ad offendere la Costituzione. Non tutelare appieno la…

6 ore fa

Usiamo cookie per ottimizzare il nostro sito web ed i nostri servizi.

Leggi tutto