Mentre la politica tenta di scherzare coi santi, chiedendo di aprire a Pasqua le chiese, l’arcidiocesi di Oristano informa i parrocchiani che 102 anni fa, ai tempi della Spagnola, che l’allora giovane prefetto Frutteri di Costigliole, d’accordo con i vescovi, impose “rigide istruzioni perché anche dalla rete delle parrocchie venisse un contributo attivo al contenimento dell’epidemia”.
Si legge sul notiziario dell’arcidiocesi, che “Il Monitore Ufficiale dell’Episcopato Sardo riferisce i termini esatti degli atti e L’Unione Sarda, in vari trafiletti, sintetizza: “Fino a nuovo ordine sono vietate le feste patronali e l’intervento di persone estranee alla famiglia ad accompagnamento del viatico, del feretro, e a messe di requiem”, così, sintetico, il prefetto.
A volte, basta ricordare il passato, non serve invocare buon senso.
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