Categorie: Cronaca

La profezia su Scienze nel 2018: se studiamo la Spagnola sapremo sopravvivere alla prossima pandemia

Da leggere d’un fiato: “A cent’anni dalla pandemia influenzale del 1918, che causò 50 milioni di morti, uno studio mostra che il suo eccezionale tasso di mortalità fu il risultato di una complessa interazione tra fattori virali, ospiti e fattori sociali. La comprensione di questi elementi è vitale per prepararsi a una possibile pandemia futura altrettanto letale, in particolare potenziando la risposta delle strutture sanitarie pubbliche”.

Inizia così sul numero dell’autorevole Le Scienze del 9 ottobre 2018 un servizio dedicato alla pandemia che nel 1918, un secolo e più fa, causò la morte di 50 milioni di persone.

E infatti il titolo è chiaro: La lezione dell’epidemia di Spagnola del 1918.

Imparato qualcosa? Si possono tralasciare le risposte, ma non certo la lettura del dossier.

La Spagnola infettò un terzo della popolazione mondiale. Molti erano adulti sani. Trovate analogie col presente?

Ma non fu la sola catastrofe virale del secolo, perché arrivò l’Asiatica nel 1957, la Hong Kong nel 1968 e l’influenza suina del 2009. La ricordate?

Scrive la rivista, che non pubblica fake: “Se oggi si scatenasse una pandemia simile alla Spagnola per contagiosità e virulenza il numero di morti potrebbe arrivare a 147 milioni”.

“L’impressionante mortalità della Spagnola – ha detto Carolien E. van de Sandt, coautrice dello studio – “è stata il risultato di una complessa interazione tra fattori virali, ospiti e fattori sociali. La comprensione di questi fattori è vitale per prepararsi a una possibile futura pandemia influenzale”.

Cos’aveva di così particolare il virus della Spagnola? Si trasmetteva anche a tessuti diversi rispetto a quelli respitatori. Trovate delle analogie col presente?

Ma ecco un passaggio sorprendente dello studio pubblicato: “i cambiamenti climatici colpiscono i serbatoi animali di virus influenzali e i modelli di migrazione degli uccelli” ha detto van de Sandt, “e questo potrebbe diffondere i virus in nuove località e in una gamma più ampia di specie di uccelli”. Trovate analogie col presente?

Infine, ma non ultimo: “l’aumento della resistenza agli antibiotici potrebbe causare una maggiore diffusione e problematicità delle superinfezioni batteriche. Anche l’obesità e i disturbi che la accompagnano potrebbero aumentare il rischio di morire a causa dell’influenza”. Trovate analogie col presente?

Come se ne uscì?

“I ricercatori osservano anche che durante la Spagnola alcuni presidi di base contro la trasmissione della malattia, come il divieto di raduni pubblici e il lavaggio delle mani, in alcuni paesi contribuirono a ridurre i livelli di infezione e di morte, ma solo là dove erano stati applicati con tempestività e per tutta la durata della pandemia”.

Analogie?

Stefania Piazzo

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