Categorie: Cronaca

Scossa di terremoto 4.1 tra Cesena e Ravenna. Sospesa la circolazione dei treni

Scossa di terremoto alle 6.33 nella zona della provincia di Forlì-Cesena. Secondo l’Ingv, la scossa avvertita distintamente anche nel Riminese e nel Ravennate, ha come epicentro Gambettola, una magnitudo pari a 4,1 ed è stata registrata a una profondità di 18 chilometri. La zona di Gambettola e di Cesenatico nel Cesenate, è da giorni al centro di una sciame sismico.

Per verificare le conseguenze del terremoto di questa mattina, è stata sospesa la circolazione ferroviaria in Romagna, fra Bologna e Rimini e fra Rimini e Ravenna. La chiusura, che scatta in automatico, per precauzione, in caso di terremoti, sta provocando disagi e ritardi.

 “Questa mattina alle 6:32 ci siamo svegliati tutti con una nuova scossadi intensità 4.1 (la stessa di giovedì, che non aveva provocato danni). Anche in questo caso, al momento, non sono stati segnalati danni”. Lo scrive su Facebook il sindaco di Cesena, Enzo Lattuca precisando che “alcune squadre di tecnici comunali stanno conducendo verifiche sugli edifici pubblici ed in particolare sulle scuole. Le attività didattiche prenderanno avvio regolarmente. Sul sito del Comune di Cesena tutte le informazioni su cosa fare in caso di terremoto”.

 “In relazione alla scossa di terremoto  al momento non si registra nessun danno”. E’ quanto scrive sul suo profilo Facebook, il sindaco di Ravenna, Michele de Pascale alla luce del movimento tellurico che ha interessato la vicina cittadina del Cesenate. La scossa, ultimo episodio di uno sciame sismico in corso da giorni nelle provincia di Forlì-Cesena, è stata avvertita oltre che nel Ravennate anche nel Riminese. 

“Stiamo facendo tutte le verifiche sugli edifici, comunque in via precauzionale oggi le scuole rimangono chiuse”. Lo scrive su Facebook la sindaca di Gambettola, Letizia Bisacchi, in seguito al terremoto, registrato stamani alle 6.32, di intensità 4.1, con profondità a 18 km.

 Se nel 2022 il prezzo dell’energia elettrica è più che raddoppiato (+142 per cento), passando da 125 (media 2021) a 303 euro per MWh (media 2022), quello del gas, invece, è rincarato addirittura del 167 per cento, salendo da 46 euro (media 2021) a 123 euro (media 2022). Il peggio, comunque, sembra essere ormai alle nostre spalle. Nei primi 26 giorni del 2023 la media del prezzo dell’energia è scesa a 176 euro e quello del gas a 68 euro. Importi, quest’ultimi, comunque superiori rispettivamente del 190 e del 240 per cento se comparati con quelli di inizio 2021.

Stefania Piazzo

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